17enne ucciso nella cucina di un ristorante: fermato l’aiuto cuoco. “Si è ferito da solo mentre mi picchiava”

19 Giugno 2025 - 17:20

17enne ucciso nella cucina di un ristorante: fermato l’aiuto cuoco. “Si è ferito da solo mentre mi picchiava”

**CAPUA** – Una lite esplosa tra i fornelli della Masseria Adinolfi, nel cuore della frazione di Sant’Angelo in Formis, si è trasformata in tragedia. Alagie Sabally, 17 anni, è morto accoltellato domenica scorsa nella cucina del ristorante dove lavorava saltuariamente. A impugnare l’arma, secondo l’accusa, sarebbe stato Pranto Hawlader, aiuto cuoco 21enne di origine bengalese, ora in carcere con l’accusa di omicidio.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti della Procura di Santa Maria Capua Vetere, il giovane avrebbe accoltellato il minorenne al culmine di una colluttazione. Una versione che l’indagato rigetta, sostenendo di aver agito per difendersi e che Alagie si sarebbe ferito da solo mentre cercava di aggredirlo.

Davanti al gip Daniela Vecchiarelli, Hawlader ha raccontato che il litigio sarebbe nato per alcuni errori commessi ai fornelli dal 17enne, chiamato a lavorare per la giornata. Durante la discussione, ha riferito il 21enne, sarebbe scoppiata una colluttazione. L’indagato avrebbe impugnato un paio di forbici “solo per difendersi”, ma il giovane gliele avrebbe strappate di mano, impugnandole con la punta rivolta verso se stesso. “Nel tentativo di colpirmi – ha spiegato – si è ferito mortalmente da solo”.

Una ricostruzione ritenuta poco credibile dal giudice, che ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. Tra gli elementi considerati nella decisione del gip, anche il fatto che sulle forbici – al momento del sequestro da parte degli investigatori – fosse presente solo una traccia di sangue molto debole, come se fossero state lavate.

Determinanti per chiarire quanto accaduto potrebbero essere le testimonianze dei proprietari della masseria. Emanuela Adinolfi ha raccontato di aver visto i due giovani litigare e di essere intervenuta per separarli, riportando anche una ferita al braccio. Ha confermato che Hawlader aveva in mano delle forbici, ma di non aver visto il momento dell’accoltellamento. Il padre, Andrea Adinolfi, ha detto di essere arrivato subito dopo e di averli trovati aggrappati l’uno all’altro, senza però notare armi in mano.

Le indagini proseguono per chiarire definitivamente la dinamica dell’omicidio, mentre la comunità locale è ancora scossa da quanto accaduto. Alagie Sabally, giovane di origini gambiane, era benvoluto da chi lo conosceva. La sua morte ha lasciato sgomento e dolore.

fonte: Fanpage.it

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