Inquilini e proprietari possono accordarsi per una riduzione del canone.
Per evitare di pagare le imposte sui canoni non riscossi è necessario che l’accordo sia registrato entro 30 giorni.
Un atto che durante il periodo di chiusura degli uffici per l’emergenza Coronavirus si può inviare on line anche senza posta certificata.
Possibile comunque attendere la riapertura degli uffici in quanto, come chiarito dalla circolare n.8 dell’Agenzia delle entrate, lo slittamento dei termini a causa del Coronavirus riguarda anche la registrazone degli atti.
La possibilità di ridurre il canone in caso di difficoltà di pagamento da parte dell’inquilino è ammessa a prescindere dalla tipologia di locazione.
L’accordo, quindi, è possibile sia nel caso di locazione di immobili per uso abitativo che nel caso di locazione di immobili commerciali. Non ci sono differenze in riferimento alla durata del contratto, né relativamente al regime fiscale di tassazione ordinaria o cedolare secca.
Non sono dovute spese di registrazione e l’atto è esente dal bollo, come espressamente previto dall’art. 10 del dl 133/2014.
La scrittura dell’accordo è molto semplice: occorre fare riferimento al contratto in essere, indicando i dati di locatore e inquilino riportare il canone annuale inizialmente stabilito, l’ammontare ridotto sul quale ci si è accordati, e il numero di mesi per i quali l’inquilino pagherà l’importo più basso.
In pratica se il contratto iniziale prevedeva un canone mensile di 800 euro, pari a 9.600 euro per l’anno 2020, e il locatore accetta una riduzione a 500 euro al mese per sei mesi, il nuovo canone annuo da comunicare all’Agenzia sarà pari a 7.800 euro per il 2020 ( 800 euro per sei mesi, più 500 per gli altri sei). In coda data e firma.
Non sarà necessario comunicare nulla all’Agenzia alla ripresa del pagamento regolare. Per evitare spostamenti è anche possibile scambiarsi l’atto via mail e poi scannerizzarlo. Fonte: Dagospia.