Un sacerdote di origine nigeriana è stato arrestato con l’accusa di aver compiuto molestie nei confronti di alcuni giovani che si trovano in una casa di accoglienza di Novara. Solo nelle ultime ore, grazie alle indiscrezioni pubblicate sull’edizione online del quotidiano La Stampa, si è saputo dell’indagine che gli investigatori portano avanti da due anni, nel più stretto riserbo. Il primo a rivolgersi ai poliziotti, all’inizio del 2017, è stato uno degli ospiti della struttura di via Monte San Gabriele, che si occupa di emarginati, malati, orfani e bisognosi. Il testimone ha confessato di essere stato vittima di uno dei preti impegnati nella congregazione, aggiungendo che l’uomo era solito allungare le mani anche su altre persone, invitandole a volte anche ad assistere alle proprie prestazioni.
Le indagini sulle molestie
Nel corso delle indagini sono stati ascoltati diversi altri ospiti della struttura, tra cui uno minorenne, che avrebbero confermato le parole del compagno. Il prete in questione è don Benedict Emeka Onyema, 59 anni. L’uomo era da tempo impegnato nella Comunità Samuel dell’Opera don Guanella, a Novara. Adesso è ai domiciliari in una località in provincia di Sondrio: è accusato di violenza carnale aggravata nei confronti di tre ragazzi, tutti di religione musulmana. Secondo le testimonianze delle vittime, il religioso agiva solamente quando rimaneva da solo con i destinatari degli abusi, nel corso di colloqui o della normale attività della comunità di accoglienza. Non ci sarebbero mai stati dei rapporti completi, ma il prete si sarebbe limitato a palpeggiamenti o ad atti di esibizionismo.
I problemi di salute durante gli arresti domiciliari
Durante i primi mesi passati agli arresti domiciliari, il sacerdote pare avrebbe avuto problemi di salute, manifestando un preoccupante stato di depressione. Addirittura uno psicologo dell’Asl avrebbe scritto un referto a riguardo, sollevando seri dubbi sulla capacità di intendere e volere dell’uomo e sull’opportunità di farlo presenziare al processo. Tuttavia si è saputo che a pochi giorni dalla prima udienza, una perizia richiesta dal tribunale di Novara avrebbe stabilito che il religioso è perfettamente capace di comprendere quello che gli è accaduto e di sostenere il giudizio, che inizierà presto. Molto probabilmente don Benedict Emeka Onyema sceglierà il rito abbreviato, in modo da ottenere lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.
fonte: blastingpop.com