Uomo si suicida dopo le minacce della moglie: “Se non mi mandi i soldi, non vedrai piú tua figlia”

20 Marzo 2025 - 17:28

Uomo si suicida dopo le minacce della moglie: “Se non mi mandi i soldi, non vedrai piú tua figlia”

Uomo si suicida a Bari dopo le minacce della moglie 30enne, Noura Morsy, di origine egiziana. La donna rischia il processo per maltrattamenti aggravati dalla morte. “Se non mi mandi i soldi non vedrai più tua figlia … dirò a tua figlia che sei morto …. ti farò il c…” È uno dei messaggi che avrebbe inviato al marito Paolo Silletti, 34 anni, suicida.

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Uomo si suicida dopo mesi di insulti, minacce e un crescente clima di paura, la tragedia si è consumata. Paolo Silletti, 34 anni, residente a Santeramo in Colle (Bari), ha deciso di togliersi la vita ad aprile scorso. Sposato dal 2019 con Noura Morsy, una trentenne di origine egiziana, l’uomo avrebbe vissuto un’esperienza dolorosa che lo ha portato a a quel gesto.

La moglie, attualmente accusata di maltrattamenti aggravati dalla morte, avrebbe costantemente manipolato la situazione familiare, utilizzando la loro figlia, nata nel febbraio 2021, come uno strumento di ricatto psicologico. Questo comportamento ha messo l’uomo in uno stato di angoscia e prostrazione psichica, che lo ha progressivamente consumato.

La procura di Bari ha ora richiesto il rinvio a giudizio per la donna, attualmente sottoposta a obbligo di dimora a Santeramo e con divieto di lasciare l’Italia. L’udienza preliminare a suo carico inizierà il 19 marzo prossimo.  I due si erano conosciuti a Sharm el-Sheikh, in Egitto, quando il 34enne era lì per lavorare come animatore in un villaggio turistico. Lei viveva con la sua famiglia nella famosa località turistica.

Dopo essersi fidanzati, Noura si era trasferita a Santeramo e, nel 2019, la coppia era convolata a nozze al Cairo. Due anni dopo, nel febbraio del 2021, era nata la loro figlia, ed è proprio da quel momento che erano cominciate le difficoltà. Secondo quanto emerso dalle indagini della magistratura pugliese e dei carabinieri, la donna avrebbe cominciato a pretendere sempre più soldi e a manifestare insoddisfazione per la vita nel piccolo paese, arrivando a voler trasferirsi a Bari o in una città più grande.

Una volta tornati in Italia, inizialmente era sembrato che le cose si fossero calmate, ma ben presto sono ricominciate le richieste. La donna, infatti, avrebbe preteso insistentemente una casa più grande, una scuola migliore per la loro figlia e, in generale, una vita più comoda e soddisfacente.

La tensione era aumentata ulteriormente quando, pochi giorni prima del tragico gesto, gli avrebbe impedito di dormire a casa, costringendolo a cercare rifugio presso i genitori. Le indagini dei carabinieri sono partite dopo che lo stesso Paolo Silletti aveva sporto denuncia.

Dopo la sua morte, la donna è stata indagata per istigazione al suicidio, reato poi riqualificato in maltrattamenti aggravati dalla morte. Ed ora Noura Morsy rischia il processo.

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Fonte: fanpage

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