Università, Stop al numero chiuso per la facoltà di Medicina: la decisione del Governo

16 Ottobre 2018 - 11:38

Università, Stop al numero chiuso per la facoltà di Medicina: la decisione del Governo

Università, Stop al numero chiuso per la facoltà di Medicina: la decisione del Governo

«Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi». È quanto annunciato al termine del Consiglio dei Ministri di ieri tra le norme del disegno di legge relativo al Bilancio di previsione dello Stato per il 2019.  La misura, secondo la nota di Palazzo Chigi, è contenuta nella Legge di Bilancio che il governo ha approvato. Per l’anno accademico 2018-2019 sono stati oltre 67mila i partecipanti a test per accedere a medicina nelle università italiane dove erano a disposizione solo 9mila posti. L’abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina non è l’unico provvedimento riguardante la Sanità. Cinquanta milioni alle Regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa, 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni che saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche: sono alcune delle misure previste in due distinti provvedimenti, il decreto legge per la Semplificazione e il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.

La manovra

Nella manovra, come si legge nel comunicato diffuso dopo il Consiglio dei ministri di ieri, sono previsti una serie di stanziamenti: 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni alle regioni per le spese farmaceutiche – riporta il comunicato stampa – Nella legge di bilancio è prevista anche, un pò a sorpresa, l’abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, «permettendo così a tutti di poter accedere agli studi». Si reintroduce poi «l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento». Ovvero, stop ai governatori commissari. Per smaltire le attese in sanità «si interviene per ridurre drasticamente le liste d’attesa con lo stanziamento, tra l’altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa», riporta il documento. Inoltre, con l’istituzione del Centro unico di prenotazione (Cup) digitale nazionale, «si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare – sottolinea il comunicato – possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa». Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ieri sera ha approvato anche il decreto-legge che introduce disposizioni per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili. Per quanto riguarda il settore ‘Salutè, nella Semplificazione sono previste le transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica, ovvero il famoso ‘payback’; l’stituzione della Anagrafe nazionale vaccini, con l’obiettivo di monitorare i programmi vaccinali sul territorio; l’stituzione del fondo per la riduzione delle liste d’attesa. Infine nel testo, come già stabilito dal decreto legge sulla legge di bilancio, per il commissariamento delle Regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario viene prevista «l’incompatibilità della figura del commissario con qualsiasi altro incarico istituzionale presso la Regione». (Leggo)