Un tumore la sta uccidendo: neo mamma scrive biglietti per il figlio da leggere quando sarà morta
Tyla Livingstone è una giovane donna scozzese che solo un mese dopo aver partorito, nel febbraio dello scorso anno, ha ricevuto una terribile notizia. Alla giovane mamma è stato diagnosticato un tumore maligno al cervello che non le permetterà di veder crescere suo figlio Preston. Tyla ha ventidue anni e secondo i medici vivrà ancora da due a un massimo di cinque anni. “È straziante, mi sento così in colpa per qualcosa che non riesco a controllare – ha detto la giovane donna ai media britannici -.
Ma combatterò per vivere e vedere il più possibile il mio bambino. Il mio obiettivo è vedere mio figlio andare a scuola e fare in modo che lui mi ricordi e ricordi il suono della mia voce. Io sarò sempre con lui nel suo cuore”. La giovane ha deciso di scrivere dei biglietti per il suo bambino da aprire quando lei non ci sarà più e sta mettendo da parte anche delle ciocche di capelli per Preston. “Ho bisogno che lui sappia che la sua mamma ha combattuto disperatamente per stare con lui, che lo amava così tanto e non ha scelto di lasciarlo”, ha raccontato.
I primi sintomi della malattia si sono manifestati quando Tyla era incinta. Mentre era in casa all’improvviso la giovane sentì un forte dolore addominale: andò in bagno e si bagnò con l’acqua calda nella vasca per alleviare il dolore. Poi ebbe una strana sensazione che le percorse il braccio. Saltò fuori dalla vasca e svenne. Una successiva risonanza magnetica evidenziò una massa di due centimetri che cresceva nel lobo frontale sinistro del suo cervello.
In quella occasione i medici la rassicurarono: sembrava una massa benigna. La donna ha quindi portato a termine la gravidanza e la terribile notizia è arrivata quattro settimane dopo la nascita del suo bambino. Un giorno la ventiduenne si è svegliata senza riuscire a muovere un lato del corpo. Il tumore, soprannominato “The Terminator”, era cresciuto e l’avrebbe uccisa. Da allora la giovane mamma si è sottoposta a chemioterapia, chirurgia cerebrale e radioterapia, distruggendo però solo alcune cellule tumorali. (Fanpage)