Un senza tetto le salva la vita. Lei con una petizione online raccoglie 400mila dollari, ma poi se li tiene

4 Settembre 2018 - 9:25

Un senza tetto le salva la vita. Lei con una petizione online raccoglie 400mila dollari, ma poi se li tiene

Un senza tetto le salva la vita. Lei con una petizione online raccoglie 400mila dollari, ma poi se li tiene

Lo scorso novembre, una storia fece il giro del mondo: la protagonista era Katie McClure, una giovane automobilista statunitense, del New Jersey, che era rimasta in strada senza benzina e che era stata aiutata da un clochard. Quest’ultimo, Johnny Bobbitt Junior, un ex veterano, le aveva regalato i suoi ultimi venti dollari per aiutarla a comprare la benzina, per non restare bloccata sull’Interstate 95 per Philadelphia. Un gesto nobile, che Katie non aveva dimenticato, fino a lanciare una raccolta fondi online su GoFundMe per aiutare il clochard: l’obiettivo era 10mila dollari, ma il tam tam sui social aveva avuto effetti inaspettati, e la raccolta era arrivata a ben 400mila dollari. Ma lei e il suo fidanzato, Mark D’Amico, non sono stati del tutto sinceri con Johnny.

La storia

Quello che è successo dopo infatti ha poco a che fare con la beneficenza: secondo lo stesso Bobbitt, i due fidanzati hanno raccolto le 14mila donazioni e se le sono tenute per loro, senza scucire un dollaro. E la vicenda è finita con un processo in tribunale: il giudice ha stabilito che i soldi, 400mila dollari appunto (pari a circa 340mila euro) spettano al veterano clochard, ma Katie e Mark non hanno ancora ottemperato al dovere di versarglieli. La giustificazione dei due promotori della raccolta fondi è semplice: secondo loro, dare semplicemente questo denaro a Johnny significherebbe far sì che possa sperperare tutto comprando droga, mentre la loro iniziativa aveva l’obiettivo di raccogliere soldi per comprare una casa, un’auto, vestiti e cibo. Bobbitt, dal canto suo, li ha accusati di aver usato quel denaro per loro stessi, per comprare un camper, una tv e addirittura un Suv: accusa che loro respingono, dicendo di aver acquistato alcuni beni proprio per il clochard, mentre il resto glielo daranno quando si sarà disintossicato dalla droga. (Il Messaggero)