Un senza tetto le salva la vita. Lei con una petizione online raccoglie 400mila dollari, ma poi se li tiene
Lo scorso novembre, una storia fece il giro del mondo: la protagonista era Katie McClure, una giovane automobilista statunitense, del New Jersey, che era rimasta in strada senza benzina e che era stata aiutata da un clochard. Quest’ultimo, Johnny Bobbitt Junior, un ex veterano, le aveva regalato i suoi ultimi venti dollari per aiutarla a comprare la benzina, per non restare bloccata sull’Interstate 95 per Philadelphia. Un gesto nobile, che Katie non aveva dimenticato, fino a lanciare una raccolta fondi online su GoFundMe per aiutare il clochard: l’obiettivo era 10mila dollari, ma il tam tam sui social aveva avuto effetti inaspettati, e la raccolta era arrivata a ben 400mila dollari. Ma lei e il suo fidanzato, Mark D’Amico, non sono stati del tutto sinceri con Johnny.
La storia
Quello che è successo dopo infatti ha poco a che fare con la beneficenza: secondo lo stesso Bobbitt, i due fidanzati hanno raccolto le 14mila donazioni e se le sono tenute per loro, senza scucire un dollaro. E la vicenda è finita con un processo in tribunale: il giudice ha stabilito che i soldi, 400mila dollari appunto (pari a circa 340mila euro) spettano al veterano clochard, ma Katie e Mark non hanno ancora ottemperato al dovere di versarglieli. La giustificazione dei due promotori della raccolta fondi è semplice: secondo loro, dare semplicemente questo denaro a Johnny significherebbe far sì che possa sperperare tutto comprando droga, mentre la loro iniziativa aveva l’obiettivo di raccogliere soldi per comprare una casa, un’auto, vestiti e cibo. Bobbitt, dal canto suo, li ha accusati di aver usato quel denaro per loro stessi, per comprare un camper, una tv e addirittura un Suv: accusa che loro respingono, dicendo di aver acquistato alcuni beni proprio per il clochard, mentre il resto glielo daranno quando si sarà disintossicato dalla droga. (Il Messaggero)