Ultim’ora. Sea Watch. Carola Rackete, arriva la decisione della Procura
L’odissea della Sea Watch, con a bordo 40 migranti da ormai 15 giorni, si è conclusa nella notte. Una notte lunga, tesa, con la decisione della comandante Carola Rackete di forzare la mano e approdare nel porto di Lampedusa anche senza l’autorizzazione preventiva. Una decisione presa invocando lo stato di necessità, per le condizioni drammatiche delle persone a bordo.
L’approdo è arrivato non senza complicazioni, con la manovra al limite dell’imbarcazione che ha rischiato di schiacciare la motovedetta della Guardia di finanza che cercava di impedire lo sbarco e l’accusa dei finanzieri di averli schiacciati sulla banchina. Alla fine i migranti sono stati fatti scendere dalla Sea Watch all’alba, mentre la comandante Carola Rackete è stata arrestata con l’accusa di non aver obbedito a una nave militare.
Carola Rackete ora andrà agli arresti domiciliari, secondo quanto deciso dalla procura di Agrigento che la accusa di resistenza e violenza a nave da guerra e tentato naufragio. La comandante ha indicato un’abitazione a Lampedusa come domicilio per scontare gli arresti. Entro 48 ore la procura di Agrigento dovrà chiedere al gip la convalida dell’arresto.
L’udienza verrà poi fissata entro altre 48 ore. Per quanto riguarda il destino della Sea Watch, invece, dovrebbero scattare il sequestro amministrativo e una sanzione pecuniaria da 20mila euro che, se non dovesse essere pagata nei termini, potrà arrivare fino a 50mila euro, secondo quanto fanno sapere fonti del Viminale.
Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, accusa la comandante anche per la manovra della Sea Watch che ha rischiato di colpire la motovedetta della Guardia di finanza: “Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti”. (Fanpage)