Ultim’ora. Sbranato a morte dal suo stesso cane
Sbranato a morte dal suo stesso cane, l’amico più fedele, un Corso di tre anni, durante la passeggiata abituale del pomeriggio. La tragedia è avvenuta venerdì intorno alle 18 in via Bitti, sulla Prenestina, zona Borghesiana, a Roma. Vittima un uomo di 43 anni, Gianluca Romagnoli. La moglie, Isabella, non vedendolo rincasare, è uscita in strada e lo ha trovato esanime, in una pozza di sangue, riverso a terra nel parco. Il piumino nero stracciato in più punti, una profonda ferita alla mano e al braccio destro. Gianluca era immobile, non respirava più. È morto dissanguato.
La lotta. Tutto intorno, i segni evidenti di una lotta tra lui e il molosso per avere salva la vita: brandelli del piumino sparsi in un raggio di quindici, venti metri, le chiavi di casa cadute a terra e intrise di sangue, chiazze rosse ovunque. Gianluca deve avere provato a divincolarsi in ogni modo dalla morsa del cane, fino ad accasciarsi al suolo, stremato.
Quando il personale del 118 è arrivato in via Bitti, ai sanitari non è rimasto altro che constatare il decesso, avvenuto, a detta del medico legale, circa un’ora prima, ossia alle 18. Stando al referto, il morso del cane sull’avambraccio sinistro, peraltro fratturato, avrebbe reciso l’arteria omerale provocando la forte emorragia. Anche la mano destra era ferita, segno che Gianluca, appunto, aveva cercato di difendersi. Sul luogo è arrivata anche la Scientifica per i rilievi del caso. Il cane è stato affidato al veterinario, sedato e trasferito in quarantena al canile comunale della Muratella, dove si valuterà se abbatterlo in quanto pericoloso.
La polemica. Nel settembre dello scorso anno, uno psichiatra sessantenne di Fondi (Latina) morì dissanguato dopo essere stato aggredito da un cane di grossa taglia. Tre mesi prima, a Siena, un bimbo di 17 mesi era stato sbranato dai pastori tedeschi dello zio. Anni fa, a Ostia, un bimbo di 4 anni rischiò di morire perché azzannato al collo dal pitbull del padre. Nei primi anni 2000 il ministero della Salute aveva stilato un elenco di 17 razze canine «potenzialmente pericolose», inserendo fra gli altri, anche i dogo argentini, i rottweiler e l’american bulldog. Una lista che sollevò polemiche. Infatti, dei quasi 7 milioni di cani registrati in Italia, la parte cattiva sarebbe minimale e, spesso, preceduta da campanelli d’allarme. (Leggo)