Ultim’ora: reddito di cittadinanza ridotto con obbligo di lavoro e nuove regole di pensione. Manovra Draghi

28 Ottobre 2021 - 18:57

Ultim’ora: reddito di cittadinanza ridotto con obbligo di lavoro e nuove regole di pensione. Manovra Draghi

La Manovra 2022: misure per oltre 30 miliardi, di cui 23,4 in deficit

Il Consiglio dei ministri si è riunito nel pomeriggio del 28 ottobre 2021 per varare la legge di Bilancio 2022 targata Mario Draghi e Daniele Franco. L’impianto della Manovra fiscale, e i capitoli di spesa per un totale di 23,4 miliardi, sono quelli indicati nel Documento programmatico di Bilancio, inviato a Bruxelles la settimana scorsa.
Sarà lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, a spiegare nel dettaglio le misure previste dalla nuova Manovra fiscale.
Le scelte principali del governo riguardano pensioni, bonus fiscali, riduzione delle tasse, reddito di cittadinanza.

Ci sarà un’unica quota per andare in pensione («Quota 102») e per un solo anno (2002), la stretta sul Reddito di cittadinanza e lo stop definitivo al cashback, un fondo per anticipare il taglio delle tasse da 8 miliardi di euro (Irpef e Irap) e la proroga del Superbonus al 110% ma con dei paletti (tetto Isee di chi commissiona i lavori e di spesa sulla ristrutturazione).

Sono questi alcuni dei punti cardini della manovra varata dal Consiglio dei ministri: confermando sostanzialmente l’impianto del Documento programmatico di bilancio, dovrebbe contenere misure per circa 30 miliardi, di cui 23,4 miliardi in deficit.

Superbonus per le villette: tetto a 25 mila euro
Si va verso una proroga di sei mesi del Superbonus al 110% per le villette unifamiliari, ma con un tetto Isee molto stringente, con un tetto Isee fissato a 25 mila euro e limitato alle prime case.
Per i condomini confermata la proroga al 2023 con successivo decalage, ovvero si scende con il tetto rimborsabile della spesa: al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025. Lo prevede il testo della manovra 2022.

Bonus facciate ridotto al 60%
Il bonus facciate, ovvero la detrazione per il restauro della facciata esterna degli edifici, viene prorogato al 2022 ma con la percentuale ridotta dal 90 al 60%. In un primo tempo il governo Draghi avrebbe voluto interrompere l’agevolazione a fine 2021. L’incentivo alla ristrutturazione delle facciate (riservato a quelle affacciate sulla strada, sono esclusi cortili e interni) finora è riconosciuto al 90% del valore degli interventi di ristrutturazione Nella nuova versione, tramite crediti di imposta, passerebbe dal 90 al 60%.

Pensioni, quota 102 ma solo per il 2022
Le pensioni cambiano: archiviata quota 100 (che scadrà a fine 2021), il premier Mario Draghi ha scelto di inserire una nuova finestra di uscita con Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) solo nel 2022 e un nuovo fondo per traghettare i più penalizzati dai nuovi requisiti. I sindacati avevano chiesto un meccanismo di uscita anticipata a 62 anni o quota 41. «I requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva di cui al primo periodo del presente comma sono determinati in 64 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2022», si prevede nella legge di bilancio confermando il passaggio da Quota 100 a Quota 102 per le pensioni. «Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 può essere esercitato anche successivamente». «In sede di prima applicazione, entro il 28 febbraio 2022, il relativo personale a tempo indeterminato può presentare domanda di cessazione dal servizio», prevede la norma.

Pensioni. confermata Opzione donna, lista più lunga dei lavori gravosi (Ape sociale)
Sempre per le pensioni, arriva anche la proroga di un anno di Opzione donna che consente alle lavoratrici di andare in pensione con 58 anni e 35 di versamenti ma con un assegno interamente contributivo. Esteso per altri 12 mesi anche l’Ape sociale, l’anticipo pensionistico, con un ampliamento della platea a nuove categorie di lavoratori impegnati in attività gravose.

Lavori gravosi: magazzinieri, estetiste e anche maestre. Chi va in pensione con l’Ape sociale
Magazzinieri, estetisti, portantini, personale addetto alla consegna delle merci, lavoratori delle pulizie, conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento, ma anche maestre di scuola materna e primaria: sono alcune delle categorie che rientreranno nell’Ape sociale per i lavori gravosi. Per questi sarà possibile compiuti i a 63 anni e a fronte di 36 anni di contributi, gli ultimidei quali impegnati in queste attività faticose, chiedere l’Ape sociale, l’indennità di accompagnamento alla pensione. Per i lavoratori disoccupati non sarà più necessario avere terminato la Naspi da tre mesi.

Il lavoro di maestra alla scuola materna e alla scuola primaria rientra, dunque, tra i lavori gravosi che danno diritto ll’Ape sociale con almeno 36 anni di contributi (dei quali almeno sei negli ultimi sette impiegati in questa attività). L’indennità è erogata per 12 mensilità l’anno a partire dai 63 fino all’accesso alla pensione di vecchiaia vera e propria. Nella manovra si inserisce infatti nell’allegato sulle attività che danno diritto a chiedere l’indennità i Professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate.

Pensioni, per contratto espansione soglia 50 dipendenti
Il contratto di espansione, che consente lo scivolo pensionistico fino a 5 anni favorendo il turnover, viene esteso agli anni 2022 e 2023 e per questi due anni «il limite minimo» dei dipendenti delle imprese scende a cinquanta, soglia per potervi accedere. È quanto prevede la bozza della legge di Bilancio. Numero complessivo calcolato anche «nelle ipotesi di aggregazione stabile di imprese con un’unica finalità produttiva o di servizi».

Fisco, il taglio delle tasse e il fondo da 8 miliardi di euro
Otto miliardi all’anno dal 2022 per il taglio dell’Irpef e dell’Irap. È quanto prevede il primo articolo della manovra, secondo quanto si legge nella bozza all’esame del Cdm. Due gli obiettivi: il primo punta «a ridurre l’imposta sui redditi delle persone fisiche con l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive, da realizzarsi attraverso sia la riduzione di una o più aliquote sia una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo»; il secondo punta a ridurre «l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive».

I malumori nella maggioranza hanno spinto il governo a rinviare la scelta sul taglio delle tasse al Parlamento. Nella legge di bilancio sarà comunque costituito un fondo da 8 miliardi, (2 già stanziati dalla delega ai quali si aggiungono i 6 che arriveranno in manovra) per anticipare la riforma fiscale vera e propria che arriverà con la legge delega (ci competenza parlamentare). Le opzioni in campo sono un intervento sull’Irpef, che potrebbe concentrarsi sulla riduzione del peso fiscale sul reddito da lavoro dipendente, o un intervento sull’Irap, che grava in particolare su imprese e lavoratori autonomi, o una riduzione dei contributi sociali. Tra le ipotesi c’è la cancellazione del contributo Cuaf, la cassa unica assegni familiari, che costa circa 2 miliardi ed è a carico dei datori di lavoro. Ma è una misura che si incrocia con l’introduzione dell’assegno unico.

Bollette, 2 miliardi di euro per compensare i rincari
Previsto un fondo da un miliardo per ridurre le bollette di luce e gas (predisposto il finanziamento del fondo con un altro miliardo per il 2022). I fondi serviranno a contrastare il caro bollette, divenuto travolgente con i rincari delle materie prime. «Al fine di contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema fino a concorrenza dell’importo di 2.000 milioni di euro che a tal fine sono trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali entro il 15 febbraio 2022», si legge nella Manovra.

Addio al Cashback
Il cashback, misura introdotta dal governo Conte, sarà cancellato: le risorse a copertura del programma per incentivare gli acquisti con strumenti di pagamento elettronici, 1,5 miliardi di euro, saranno destinate alla riforma degli ammortizzatori sociali per cui vengono stanziati 3 miliardi in tutto.
Il programma di attribuzione di rimborsi in denaro per acquisti effettuati mediante l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici si conclude il 31 dicembre 2021». Si legge nella Manovra. Le Convenzioni stipulate dal ministero dell’Economia con Pago Pa e Consap sono risolte a decorrere dal completamento delle operazioni di rimborso cashback e rimborso speciale, facendo salvi gli obblighi a carico delle due società per la gestione delle controversie.

Ammortizzatori sociali, arriva la riforma
Ai nastri di partenza l’attesa riforma degli ammortizzatori: con 4,5 miliardi di euro di saldo netto nel 2022 e 3 miliardi di indebitamento, a quanto si apprende, lo schema incluso nel ddl della legge di bilancio prevede, tra le novità, l’estensione degli ammortizzatori alle imprese sotto i 5 dipendenti; la Cigs per tutti i datori lavoro con più di 15 dipendenti a prescindere dal settore; una Naspi allargata ai lavoratori discontinui, con un taglio al decalage che parte dal sesto mese e dall’ottavo per i 55enni; ammortizzatori per i lavoratori dipendenti del settore pesca e marittimi e la possibilità di accedere all’indennità di disoccupazione per collaboratori autonomi e cococo.

Carta 18enni dal 2022, tetto 25 mila euro
Dal 2022 i 18enni avranno una Carta elettronica per le spese culturali. Lo prevede la bozza della manovra, che rende strutturale il bonus Cultura introdotto nel 2016 ma introduce un tetto di reddito di 25 mila euro annui. Vengono stanziati 230 milioni l’anno per i 18enni residenti e in possesso di permesso di soggiorno. La Carta, il cui importo sarà fissato con decreto ministeriale, varrà per teatri, cinema, concerti, libri, quotidiani, musica e film, mostre, aree archeologiche e parchi, ma anche corsi di musica, teatro e lingua. Per le violazioni è prevista disattivazione della carta e cancellazione dall’elenco degli accreditati.

Sconto affitti giovani under 31, 20% fino 2.400 euro
Uno sconto sull’affitto per i giovani tra i 20 e i 31 anni che escono di casa e hanno un loro reddito: lo prevede la manovra che introduce una detrazione del 20% fino a 2.400 euro per chi ha reddito entro i 15.493,71 euro. Lo sconto vale sia se si affitta un intero appartamento sia se si prende in locazione una stanza.

2 miliardi contro il caro bollette
Per contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022, Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, provvede a ridurre le aliquote degli oneri generali di sistema fino a 2 miliardi, importo trasferito alla Cassa per i servizi energetici e ambientali entro il 15 febbraio 2022.

Reddito di cittadinanza via al secondo rifiuto e dopo sei mesi taglio di 5 euro al mese
Ci saranno più controlli per limitare la concessione del reddito di cittadinanza a chi non ne ha diritto e una progressiva riduzione dell’assegno a partire dal secondo rifiuto di una proposta di lavoro. Rifinanziamento del Reddito di cittadinanza, stretta sui controlli e sui reati che impediscono di accedere alla misura, nuovi meccanismi per favorire la ricerca del lavoro dei beneficiari: sono alcune delle misure sul Reddito contenute nella bozza
Dopo i primi sei mesi il Reddito di cittadinanza subirà un taglio di 5 euro al mese: lo prevede la bozza della manovra che precisa però che la misura si applica solo agli `occupabili´, cioè i soggetti tenuti agli obblighi connessi alla fruizione del beneficio. Sono escliso dal taglio i nuclei con bimbi sotto i 3 anni o con disabili gravi o non autosufficienti. La riduzione non si applica a chi riceve meno di 300 euro (moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza). Il taglio viene sospeso quanto almeno un componente del nucleo inizia a lavorare.

Scuole elementari, arriva prof educazione motoria
Arriva l’insegnante di educazione motoria alle elementari. La manovra 2022 prevede che dalla quarta e quinta classe l’insegnamento curricolare verrà impartito da «docenti forniti di idoneo titolo» per «almeno due ore settimanali». Per le quinte si partirà nel 2022, per le quarte nel 2023. La norma mira a «conseguire gli obiettivi del Pnrr e promuovere nei giovani» stili di vita per una crescita armoniosa, la salute, il benessere. Il Ministero dell’istruzione è autorizzato a bandire i concorsi necessari ed è autorizzata la spesa di 29,91 milioni nel 2022, di 116,50 milioni nel 2023, di 169,49 milioni nel 2024.

Sanità: fondi per i vaccini
Il fondo per l’acquisto di vaccini e farmaci anti Covid, istituito nella scorsa Manovra «è incrementato di 1.850 milioni di euro per l’anno 2022 da destinare all’acquisto dei vaccini anti SARS-CoV-2». Lo si legge in una bozza della Legge di bilancio, che oggi pomeriggio è all’esame del Consiglio dei ministri.

Tampon Tax
La Tampon Tax Sugli assorbenti femminili (la cosiddetta «tampon tax») l’Iva scende dal 22 al 10%, una richiesta che veniva avanzata da anni. «Dopo anni di battaglie del Pd dentro le istituzioni e una crescente mobilitazione dell’opinione pubblica, è arrivato il momento del taglio della tampon tax con l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti , e l’augurio è che su questo tema non ci sia alcuna e ulteriore dilazione temporale. Le donne italiane hanno il diritto di non pagare tasse sul proprio corpo, così come d’altro canto accade in moltissimi Paesi europei ». Lo affermano in una nota le deputate del Pd.

Aumenta lo stipendio dei sindaci,
L’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei Comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario «può essere incrementata, in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall’anno 2024, sulla base del trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni». E’ quanto si legge nella bozza della legge di bilancio predisposta dal governo. Gli aumenti saranno del 100 per cento per i sindaci metropolitani, con percentuali a calare per gli altri comuni in base al numero dei residenti. Nello specifico, l’aumento sarà dell’80 per cento per i sindaci dei Comuni capoluogo di regione e per i sindaci dei Comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100.000 abitanti; del 70 per cento per i sindaci dei Comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100.000 abitanti; del 45 per cento per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti; del 35 per cento per i sindaci Comuni con popolazione da 30.001 a 50.000 abitanti; del 30 per cento per i sindaci dei Comuni con popolazione da 10.001 a 30.000 abitanti; del 29 per cento per i sindaci dei Comuni con popolazione da 5.001 a 10.000 abitanti; del 22 per cento per i sindaci dei Comuni con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti e del 16 per cento per i sindaci Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti.

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