Dal 16 gennaio entrerà in vigore muovo dpcm, come vi abbiamo anticipato nella sostanza resta il sistema dei colori per regioni.
Ma se i contagi dovessero aumentare e andare fuori controllo il Governo ha un piano B.
Lockdown di 100 giorni
Ma esiste anche un piano B, più duro, sostenuto soprattutto dal Ministro Roberto Speranza e dai rigoristi. Una zona rossa o arancione estesa in tutta Italia per 100 giorni qualora la curva dei contagi, appesantita dalle riaperture natalizie, dovesse riprendere a salire in maniera incontrollata.
Certo è che il lockdown vero e proprio, quello sperimentato durante la prima ondata, è una soluzione non più praticabile, e soprattutto non più gestibile.
Ma si pensa anche all’eventualità di una zona arancione “rafforzata” o di una zona rossa per tutta l’Italia della durata di circa 100 giorni, da fine gennaio ad aprile. In questo caso, ci si potrebbe muovere soltanto per motivi di necessità o comunque entro i confini del territorio comunale.
Ristoranti e bar continuerebbero a funzionare soltanto per asporto o per delivery. I virologi ritengono che soltanto in questo modo si può tenere sotto controllo la curva dei contagi – già in risalita in diverse regioni – e permettere al sistema sanitario di reggere all’urto della terza ondata in attesa di aprile. A Pasqua ci sarebbe la svolta: secondo il Governo sarebbero già vaccinate 8 milioni di persone.
A quel punto la soglia dell’immunità di gregge sarebbe più vicina e con l’indebolimento del virus durante i mesi più caldi, la fine del 100 giorni equivarebbe all’epilogo dell’emergenza. “In questi cento giorni – hanno spiegato in Consiglio dei Ministri – c’è il nostro futuro: se riusciamo a vaccinare tutti gli operatori sanitari, gli 80enne e parte dei 70enni, tra cento giorni, a fine aprile, avremo una pressione sulla rete ospedaliera assolutamente gestibile. Il Covid sarà un ricordo”.