Ultim’ora. Intera famiglia sterminata. Donne e neonati bruciati vivi: 12 morti

5 Novembre 2019 - 12:47

Ultim’ora. Intera famiglia sterminata. Donne e neonati bruciati vivi: 12 morti

Ultim’ora. Intera famiglia sterminata. Donne e neonati bruciati vivi: 12 morti

Tremenda carneficina in Messico: un’intera famiglia di mormoni statunitensi è stata sterminata dai cartelli della droga. Il massacro è accaduto nella notte nel nord del Paese, vicino al confine con gli Stati Uniti. I morti fanno parte tutti della famiglia LeBarón, appartenenti alla folta comunità mormone di origine statunitense in Messico per svolgere attività missionaria per la loro chiesa. I morti sono almeno 12, tra cui 4 bambini e due gemelli neonati di sei mesi e le loro madri.

Il massacro è avvenuto a Rancho de la Mora, al confine tra gli Stati di Chihuahua e Sonora, in una zona dove è forte la presenza di trafficanti di droga e banditi di ogni genere. Dalle prime ricostruzioni è emerso che i membri della famiglia LeBarón, in cui c’erano almeno 14 bambini e 3 donne, erano partiti a bordo di diverse auto da Bavispe, nello Stato di Sonora, verso La Mora, una città del vicino Stato di Chihuahua, dove è presente una comunità mormone. Secondo quanto riferito dal cugino di una delle vittime, Julian LeBarón, il gruppo si stava dirigendo verso il confine americano per andare a prendere un parente all’aeroporto di Phoenix, negli Stati Uniti, quando uomini armati gli hanno teso un’imboscata.

I mormoni viaggiavano in un convoglio di vari automezzi. Dentro uno di questi sono stati trovati i corpi di una madre e dei suoi quattro figli con i corpi crivellati di proiettili. Altre due auto sono state ritrovate a una certa distanza alcune ore dopo; al loro interno i cadaveri di altre due donne e due bambini. Altri cinque o sei bambini sarebbero riusciti a fuggire e tornare a casa, ma altre persone, tra cui una ragazza fuggita nel bosco per nascondersi, sono tuttora dispersi. Secondo con i media messicani, durante il viaggio, la vettura guidata da Rhonita Miller LeBarón – accompagnata da quattro dei suoi figli: una coppia di gemelli di sei mesi e due di otto e 10 anni – ha subito un guasto a una gomma. Il resto del gruppo, a bordo di un’altra auto, è andato a cercare aiuto ma, mentre stavano ritornando sul posto, hanno notato in cielo un’enorme nuvola nera. Quando sono arrivati la macabra scoperta: i corpi di Rhonita e dei suoi figli erano completamente carbonizzati, bruciati vivi dai narcos. Ad attenderli c’erano ancora i sicari che ha aperto il fuoco anche contro di loro. Nella sparatoria, due donne, Christina e Dawna, così come cinque dei loro figli, sono stati uccisi senza pietà. Degli altri bambini, invece, non si hanno ancora notizie e sono state avviate le ricerche nella speranza che siano sopravvissuti al massacro.

I governi di Chihuahua e Sonora hanno rilasciato una dichiarazione congiunta affermando che è stata avviata un’indagine e che ulteriori forze di sicurezza sono state inviate nell’area. Il fratello di Julian LeBarón, Benjamin, che aveva fondato un gruppo di lotta al crimine chiamato SOS Chihuahua, era stato assassinato nel 2009. La comunità colpita è formata da discendenti di mormoni che fuggirono dagli Stati Uniti nel diciannovesimo secolo per scampare alla repressione della poligamia, praticata nella loro religione. Molti mormoni in Messico godono della doppia cittadinanza messicana e americana. (Fanpage)