La detenuta che ieri ha ucciso la figlia nel carcere di Rebibbia ha fatto un’altra vittima, perchè dopo la notizia della morte di Faith (che stava riposando nella sua carrozzina quando sua madre l’ha buttata giù dalla tromba delle scale) è praticamente arrivata anche quella del suo fratellino più grande, di un anno e sei mesi, sbattuto al muro con forza e poi scaraventato anche lui giù.
IL COMUNICATO. Stamattina dal Bambino Gesù dove il piccolo è ricoverato è arrivato un comunicato: “Le condizioni del bimbo sono purtroppo gravissime. Le ultime indagini necessarie per la valutazione del quadro clinico hanno confermato la condizione di coma areflessico con elettroencefalogramma isoelettrico. Prosegue supporto rianimatorio avanzato. È in programma l’avvio della procedura di accertamento di morte cerebrale”. Per la madre dei bimbi, Alice Sebesta, 33 anni, sono già morti entrambi. “I miei piccoli sono volati in cielo”, le uniche parole che ha detto ieri la donna agli inquirenti e agli investigatori. Seppure in lacrime, era perfettamente cosciente di aver provato a uccidere i suoi figli.
CLINICAMENTE MORTO. Il bambino sarebbe dunque clinicamente morto.: l’intervento a cui è stato sottoposto nel pomeriggio di martedì non avrebbe sortito il miglioramento delle condizioni sperato dai medici. Il piccolo di 20 mesi è ancora in coma e respira ai grazie ai macchinari ed è in programma l’accertamento delle «morte celebrale».
LINEA DURA. Intanto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha deciso per la «linea dura» dopo quanto avvenuto: ha sospeso la direttrice della casa circondariale femminile, Ida Del Grosso, la sua vice Gabriella Pedote e la vicecomandante del reparto di Polizia Penitenziaria, Antonella Proietti.