+++ Ultim’ora CRISI DI GOVERNO A UN PASSO, Lega e 5 Stelle vicini alla rottura +++
La riunione di ieri sera è definita «surreale» e la crisi di governo «non è affatto esclusa». I vertici della Lega sono sul piede di guerra, e dopo le cinque ore del vertice il muro contro muro si è fatto, se possibile, ancora più diretto. Al centro dello scontro, la partenza dei bandi di avvio del progetto dell’alta velocità, che la società italo-francese Telt dovrebbe autorizzare entro lunedì. Il Movimento 5 Stelle sta minacciando in queste ore, ma già da un paio di giorni, di portare in consiglio dei ministri un decreto che impegni la Telt a fermare i bandi. «Se davvero lo facessero — fanno sapere ambienti qualificati della Lega — i nostri ministri voterebbero no. Senza alcuna esitazione.
Non esiste, i bandi devono partire, poi se vogliono fare tutti gli approfondimenti che vogliono, si possono fare. Ma dopo la partenza dei bandi. Anche perché quando lo vogliono fare questo incontro con la Francia?».
Inutile dire che uno scontro del genere nel consiglio dei ministri porterebbe a decretare l’immediata sfiducia del premier Giuseppe Conte e la fine prematura del governo giallo-verde. Per scongiurarlo restano ancora alcune ore di trattative. Salvini rientra alle 16 a Roma, per partecipare a un Consiglio supremo di Difesa. Alle 19 Luigi Di Maio riunisce i gruppi parlamentari con un unico punto all’ordine del giorno, la Tav. Segue, alle 19.30, il consiglio dei ministri. I tempi si fanno stretti ed entrambi gli schieramenti continuano a tirare la corda e non sembrano avere intenzione di cedere. Conte sta in mezzo. «Dubbioso», come dice lui stesso.