Ultim’ora Coronavirus, brutta notizia: in Italia chiusura totale fino al 4 maggio
Le riaperture dovranno essere graduali. Ma prima di tornare alla normalità ci vorrà ancora molto tempo e, probabilmente, non se ne parlerà prima di maggio.
Le prime ipotesi che sta valutando il comitato tecnico-scientifico della Protezione Civile vengono riportate da Repubblica, secondo cui sono allo studio in questo momento le modalità di uscita da questo semi-lockdown causato dall’emergenza Coronavirus.
Fino a Pasqua non cambierà nulla e rimarrà tutto (o quasi, come ora) chiuso, come confermato anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Poi, dopo quella data, anche sulla base dei dati scientifici, si capirà quando ripartire. Gradualmente.
La ripartenza non può arrivare tutta insieme: si dovrà pensare a qualche misura per riaprire tutto, un po’ per volta.
Partendo dall’industria, sembra al momento l’ipotesi più probabile. Ma prima di riaprire le attività produttive, comunque, sarà necessario un confronto con sindacati e imprese.
Fare previsioni certe, al momento, è impossibile. Se ne parlerà dopo Pasqua, sentendo prima gli esperti e vedendo in che direzione si muoverà la curva dei contagi.
L’ipotesi riportata da Repubblica è che le chiusure potrebbero continuare fino al 4 maggio. Un prolungamento che verrebbe reso più facile da una serie di ponti che portano a una riduzione dei giorni lavorativi, tra Pasqua, 25 aprile e primo maggio.
Ma queste stesse festività fanno nascere un timore tra gli esperti: in tanti potrebbero decidere, dopo questo tempo di lunghe chiusure e restrizioni, di riunirsi e creare assembramenti che per ora vanno assolutamente evitati.
La ripartenza inizierà dalle fabbriche che potranno garantire condizioni di sicurezza. Poi si andrà avanti con alcuni negozi, quelli in cui si evita il contatto stretto tra i clienti.
Solo in un secondo momento si potrà passare a bar e ristoranti, rispettando sempre le regole di distanziamento. Gli ultimi a riaprire saranno teatri e cinema, mentre è ancora da capire cosa succederà per le scuole.
La gradualità potrebbe riguardare anche le diverse fasce d’età: gli anziani e le persone più fragili potrebbero stare a casa più a lungo, magari permettendo prima ai bambini di uscire in condizioni di sicurezza.
Fonte: Fanpage.it