Ultim’ora. Calenda abbandona il Pd: «Non ho niente in comune con il Movimento 5 Stelle»

28 Agosto 2019 - 17:42

Ultim’ora. Calenda abbandona il Pd: «Non ho niente in comune con il Movimento 5 Stelle»

Ultim’ora. Calenda abbandona il Pd: «Non ho niente in comune con il Movimento 5 Stelle»

Carlo Calenda ha annunciato le proprie dimissioni dalla direzione del Pd dopo che il partito ha affidato a Nicola Zingaretti il mandato per dare vita, se ci saranno le condizioni, a un governo Pd-M5s. Lo ha fatto attraverso una lunga lettera, indirizzata sia al segretario del partito che all’ex premier Paolo Gentiloni e pubblicata su Huffington Post.

Carlo Calenda, dimissioni dal Pd

Già nei giorni scorsi, Carlo Calenda aveva annunciato la propria volontà di lasciare il Pd nel caso in cui i dem avessero scelto di dare vita a un governo giallorosso. Questa mattina, ai microfoni di Radio Capital, ha dichiarato: “Sarò coerente, dal primo giorno in cui mi sono iscritto al Pd ho detto che non sarei rimasto se ci fosse stato un accordo con i 5 stelle”.

La lettera

“Caro Nicola, caro Paolo, vi prego di voler accettare le mie dimissioni dalla direzione nazionale del Pd. È una decisione difficile e sofferta”, inizia così la lettera di Carlo Calenda. “Nell’ultimo anno e mezzo ho sentito profondamente l’appartenenza a un partito che, per quanto diviso e disorganizzato, consideravo l’ultimo baluardo del riformismo in Italia”.

L’esperienza nel Pd è stata “entusiasmante”, ma “dal giorno della mia iscrizione ho chiarito che non sarei rimasto nel partito in caso di un accordo con il M5s. La ragione è semplice: penso che in democrazia si possano, e talvolta si debbano, fare accordi con chi ha idee diverse, ma mai con chi ha valori opposti. Questo è il caso del M5s. Nell’ultimo anno sono stato molte volte in disaccordo con le decisioni del partito, ma ho sempre rispettato il volere della maggioranza. Questo caso è differente. Stringendo l’alleanza con il M5S, il Pd rinuncia a combattere per le sue idee e i suoi valori. E questo non posso accettarlo”.

L’eurodeputato sottolinea che i dem e i pentastellati non hanno alcun punto in comune, “dall’Ilva alla Tav, da Alitalia ai Navigator. Un programma nato su omissioni di comodo non è un programma, è una scusa. Eviterò di commentare la decisione di cedere al diktat del M5s su Conte”.

Calenda continua ammettendo che “le elezioni sarebbero state una sfida difficile. (Notizie.it)