Napoli,intervista al capogruppo PD Gennaro Acampora

31 Marzo 2022 - 18:54


Il Patto per Napoli,sancito con una solenne firma apposta per la stipula dal Sindaco Manfredi e il Premier Draghi,assediato da una fiumana imbufalita di dissidenti,non è seriamente la solita tecnica populista bensì il primo passo per la rinascita della città.Questa giornata epocale propaga aria di positivà a Napoli per dare una sterzata ai conti in rosso del Comune,rinvigorito da uno stanziamento,nella manovra finanziaria,di 1 miliardo e 200 milioni di euro.Ieri,al Maschio Angioino,la stessa sala nella quale il Governo nazionale si è sobbarcato la sfida di non lasciare sole le grandi città in cui lampeggia l’allarme dissesto,si è riunito il Consiglio comunale.
L’arrivo di risorse economiche all’interno della macchina comunale rappresenterà la spinta per trasmettere l’idea della ricchezza e della cultura nei quartieri abbandonati alle tragedie della camorra e dei diritti non a tutti riconosciuti parimenti,riprendendo così i due nodi sbrogliati nell’ultimo dibattito in assise,come ci spiega il neo capogruppo del PD Gennaro Acampora.

Domanda:
Subito dopo le elezioni metropolitane,il gruppo consiliare del PD di Napoli ha subito un maremoto interno che ha richiesto il cambio del capogruppo.Come pensa di riorganizzare il partito di maggior peso su cui conta Manfredi in maggioranza?
Risposta:
Questa investitura è avvenuta, improvvisamente,in un momento di caos all’interno del partito a livello cittadino,che naturalmente ho accettato sentendo forte il senso di responsabilità verso il coordinamento provinciale ed i colleghi consiglieri del PD napoletano,dai quali sono stato indicato all’unanimità in modo tale da far tornare il nostro gruppo ad essere trainante nella maggioranza di centrosinistra a sostegno del Sindaco Manfredi.Questo sarà possibile lavorando su temi precisi,al fianco della giunta e del Sindaco e,viste le ingiustificabili mancanze ereditate dalla passata amministrazione,il PD dovrà avere il ruolo di collante tra i disservizi lamentati dalla cittadinanza e le proposte da attuare per non farli perdurare.

Domanda:
Il Governo nazionale ha tenuto fede alla promessa di mettere in salute le casse del Comune,propagandata dagli esponenti nazionali del PD nelle convention elettorali.
Per cui,d’ora in poi,Napoli avrà soldi a sufficienza per non rinviare le emergenze che la paralizzano?
Risposta:
Della cifra stanziata,i primi 500 milioni saranno subito trasferiti nei primi tre anni per adottare una serie di provvedimenti immediati,quali il funzionamento delle partecipate,deputate all’erogazione dei servizi essenziali,arrivando alla valorizzazione del patrimonio comunale.Con questo investimento abbiamo scelto di non dichiarare il fallimento della città,ma ci prendiamo carico della difficile sfida di pagare i creditori e di ristrutturare la macchina amministrativa.
Insomma,con lo sforzo delle 1000 assunzioni per rispondere all’emergenza sociale della disoccupazione,passeremo dalla Napoli delle parole a vuoto alla Napoli dei fatti.

Domanda:
Il consiglio comunale,nell’ultima seduta,ha approvato la proposta a sua firma riguardante lo ius scuole.
Questa misura concorrerà a contraddistinguere Napoli come città progressista,nella battaglia su diversità e parità di diritti?
Risposta:
L’approvazione di questo ordine del giorno,in un’iniziativa comune insieme con i consigliere Esposito e D’Angelo,sono sicuro farà diventare Napoli la città più progressista del Sud.A tal scopo,sull’esempio di Bologna,la nostra è la seconda città a proporre al Governo di impegnarsi nel riconoscimento della cittadinanza italiana a quei bambini,di nazionalità straniera,che frequentano il ciclo di istruzione nelle scuole di Napoli e che,per questo motivo,meritano di essere considerati napoletani a tutti gli effetti.Dai Comuni,quindi,approvando questa proposta,viene messa a sistema una rete di mobilitazione,tesa a sollecitare il Governo a dare in fretta una risposta in tema di diritti di uguaglianza e cittadinanza per tutti gli stranieri.

Domanda:
La discussione dell’ultimo consiglio comunale si è incentrata sul totale rifiuto della camorra.Un nervo scoperto che rende,i quartieri più a rischio,ostaggio di un degrado morale e di una vita ingiusta.
Risposta:
Secondo il mio pensiero,è importante parlare,a viso aperto,dei fatti di camorra accaduti in città,nel tentativo di intimidire quegli esempi di contrasto esposti a lesioni personali per tenere al sicuro le comunità.La seconda fase riguarda l’ordine pubblico,con interventi di sorveglianza e di indagine effettuate dalle forze dell’ordine,in funzione di arresti e di intolleranti atti di repressione.La terza fase,in ultimo,deve guardare alle periferie,il cui degrado in molti casi è causato da amministrazioni disattente ed incapaci.Poiché,per la maggior parte,nelle periferie si rileva la massiccia presenza di rioni popolari nei quali scarseggiano i servizio di trasporto pubblico e prevalgono luoghi di degrado,in termini di manutenzione e di igiene urbana.
Gli elementi su cui riflettiamo,nel complesso,bisogna attenzionarli per rendere le periferie dignitose agli occhi di chi le vive,allontanandole dal brutto e da una finta ricchezza.

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