Per il Bologna è stato un finale di stagione al cardiopalma.
Non tanto per i risultati ottenuti sul campo, vista la salvezza conquistata nell’ultimo periodo, quanto per le condizioni di saluti del suo condottiero: Sinisa Mihajlovic.
La leucemia acuta mieloide che lo aveva colpito nel 2019 è tornata a bussare e Sinisa da vero combattente l’ha sempre affrontata facci a faccia.
E, adesso, dopo la vittoria con l’Inter e il pareggio con la Roma dei suoi ragazzi, ecco la vittoria più importante.
Dopo 34 giorni Sinisa Mihajlovic è uscito dall’ospedale Sant’Orsola.
Un’altra battaglia vinta dal tecnico rossoblu. Ne dà annuncio il Bologna:
«E’ in buone condizioni»
Proprio come dichiarato su Instagram da sua moglie, Arianna Rapaccioni, qualche giorno fa:
«Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza.
Sei un Leone dal cuore tenero».
Sinisa è un leone che combatte la malattia con forza e che ogni volta riesce a vincere le sue battaglie.
Era il 26 marzo ,quando il tecnico del Bologna convocò a sorpresa una conferenza stampa che fu un vero e proprio colpo al cuore per tutti gli appassionati di calcio e non solo.
Quando rivelò, di doversi sottoporre ancora ad alcune cure per alcuni campanelli d’allarme sulla leucemia acuta mieloide che lo aveva colpito
nel 2019.
Ma tra qualche giorno Mihajlovic farà ritorno a Bologna e a Casteldebole dai suoi ragazzi, per guidarli nel finale di stagione.
E non c’è notizia migliore per una squadra che nei giorni scorsi aveva anche fatto visita al suo condottiero sotto la sua finestra dell’ospedale.
Per mostrare tutta la sua vicinanza a un allenatore che è riuscito a creare un gruppo di uomini capaci, negli ultimi giorni, di imprese sportive in suo onore.
Da quel 26 marzo, il Bologna, guidato in panchina dai fedeli Miroslav Tanjga e Emilio De Leo, si è rimesso in moto e non ha più perso una partita contro Milan, Sampdoria, Juventus, Udinese, Inter e Roma.
Dieci punti in 6 partite.
«Qui non mi fanno più uscire perché dicono che senza di me non perdete mai», aveva scherzato Miha con la squadra che era andato a trovarlo sotto la finestra del Sant’Orsola.
Ora, per fortuna, non si tratta di uno scherzo ma di una notizia che tutti noi aspettavamo con trepidazione.