Depravata, fai schifo, vi brucerei nei forni”: minacce e insulti omofobi a una 18enne

15 Maggio 2021 - 21:07

Depravata, fai schifo, vi brucerei nei forni”: minacce e insulti omofobi a una 18enne

Lei è una ragazza di 18 anni di Bari, omosessuale.

A qualcuno, però, il suo orientamento sessuale non sta bene.
Tanto che ha sentito l’urgenza di insultarla.

“Fai schifo, scimmia”, si è sentita dire la ragazza, “Morite, depravati, vi brucerei nei forni”.

Le minacce sono arrivate via social, partite in chat e proseguite con telefonate anonime e insulti.

Sono andati avanti per giorni, sempre più pesanti: “Pensa te che merda avere una figlia come te , ha dovuto leggere la 18enne .

Ti avrei infornato il giorno stesso in cui me lo avresti detto”.

L’associazione MiXED Lgbti ha raccolto lo sfogo della ragazza (corredato da screenshot di chat e video), che è stata tormentata e perseguitata in tal modo da uno sconosciuto.

“Fate schifo, suicidatevi, tutti nelle camere, bruciati”, questo il tenore degli insulti ricevuti.

Tutto ciò è accaduto proprio a ridosso della celebrazione della giornata internazionale contro l’omolesbotransfobia che si celebra il 17 maggio.

Mentre si discute il disegno di legge anti-omofobia , che prevede aggravanti specifiche per i crimini d’odio contro omosessuali, transessuali, donne e disabili.

“La decisione di denunciare deriva dalla necessità di far sentire meno soli tutti colore che subiscono insulti omofobi ,fa sapere la ragazza .

Io ho un bel rapporto con la mia famiglia, ma qualcun altro avrebbe reagito molto male a tutto questo odio: è bene che la gente sappia cosa subiamo ancora nel 2021”.

Ci sono state anche degli scambi al telefono, fra la persona che minacciava e la vittima: “Tu mi hai scritto, io non ti ho fatto niente sostanzialmente”, ha detto la ragazza.

La risposta dell’uomo è stata raggelante: “Beh, esisti. Tua madre doveva prendere la pillola, evidentemente ha lasciato stare.

Scelta errata”. E ancora: “Esistono solo maschio e femmina, le altre sono depravazioni mentali”.

La 18enne ha provato anche a invitare lo sconosciuto a scendere in piazza a Bari il 15 maggio, per la manifestazione a sostegno del ddl Zan.

La chiusura dell’uomo lascia sbigottiti: “Non so se questa malattia è trasmissibile”.