Una volta minacciò di ucciderlo puntandogli contro un coltello da cucina, un’altra volta con il ferro da stiro e persino con il girarrosto.
È stata condannata a un anno e mezzo di reclusione la 53enne salernitana accusata di maltrattamenti aggravati ai danni del marito.
La sentenza è arrivata nel primo pomeriggio di ieri quando il gup Gerardina Romaniello ha sciolto la riserva all’esito del rito con il giudizio abbreviato.
La donna, rappresentata dall’avvocato Lucio Basco, è stata condannata anche al risarcimento dei danni da quantificarsi in sede civile, a favore dell’ex marito assistito dall’avvocato Valentina Restaino.
È questa l’ennesima storia di violenza approdata in sede giudiziaria anche se, questa volta, il ruolo del carnefice spetta al “gentil sesso”.
L’incubo, per la famiglia salernitana, è cominciato nel 2016: lei, due amanti e due figlie entrambe minorenni, ha perso la testa quando il coniuge ha scoperto la duplice tresca e le foto hot che la moglie indirizzava agli amanti.
Anche le figlie, già da anni, erano a conoscenza di tutto. Erano state proprio loro a scovare quelle immagini sul telefono della madre ma avevano tenuto la bocca chiusa per timore che i genitori potessero separarsi.
Quando il padre ha scoperto la verità, la situazione è precipitata.
Come sottolineato nel corso della sua requisitoria dal legale di parte civile, l’avvocato Valentina Restaino, «i maltrattamenti sono iniziati solo allora: quando la donna ha capito che il giocattolo, la sua famiglia, si è rotto.
Che nulla nella relazione col marito nella relazione col marito poteva tornare come prima se non a costo di un grosso e paziente sforzo di ricostruzione che lei, di fatto, non voleva fare».
«Vi ammazzo e vi porto all’inferno con me»: era quanto la donna ripeteva costantemente al marito e alle figlie costrette ad assistere a ripetute scene di violenza.
La 53enne picchiava il marito con schiaffi, calci e pugni e lo offendeva con epiteti volgari. Lui non ha mai reagito e infine ha intentato il procedimento di separazione ed è andato dai carabinieri a denunciare tutto.