La Campania è zona arancione:cosa si può fare e cosa non si può fare

4 Dicembre 2020 - 20:45

La Campania è zona arancione:cosa si può fare e cosa non si può fare

L’annuncio era nell’aria da tempo, infatti i dati erano in calo da diversi giorni, è calato anche il rapporto tra tamponi effettuati /positivi, di conseguenza si alleggerisce anche la pressione sulle strutture sanitarie .

Gli ultimi dati diffusi dal Gimbe parlano chiaro: la Campania ha il 40% dei posti letto in area medica occupati da pazienti Covid, ben 8% in meno rispetto alla media nazionale che si attesta sul 48%, e per quanto concerne la saturazione delle terapie intensive i dati sono ancora più incoraggianti, essendo occupato solo il 29% dei posti letto dai pazienti Covid a fronte di un 41% di media nazionale. Sceso anche l’Rt sotto l’1%.
Tutto ciò ha indotto il Ministro della Salute Roberto Speranza ad assegnare alla Campania un nuovo colore, con meno restrizioni: l’arancione.
La nuova classificazione entrerà in vigore già domenica 6 dicembre.

Cosa si può fare e cosa non si può fare in zona arancione

– Nell’area arancione è consentito spostarsi esclusivamente all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22, senza necessità di motivare lo spostamento.
Dalle 22 alle 5 sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute (per i quali va usata l’autocertificazione.

– Si può fare attività sportiva all’interno del proprio comune, all’aperto. Chiuse palestre e piscine.

– Negozi aperti, centri commerciali chiusi nel weekend. Sospese le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) ma consentito l’asporto fino alle 22 e gli ordini a domicilio (senza limiti di orario).

– Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche.

– E’ consentito il transito verso regioni con restrizioni diverse esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune.
Sempre consentito il rientro nel proprio comune.