Un forte mal di testa, poi la corsa in ospedale: Massimo muore a 50 anni

18 Novembre 2021 - 8:01

Un forte mal di testa, poi la corsa in ospedale: Massimo muore a 50 anni

Massimo Susanna, 50 anni, originario di San Vito, residente a Pordenone è morto nei giorni scorsi a causa di un’emorragia cerebrale. Era rientrato a casa in macchina chiedendo aiuto al

figlio dicendogli di avvertire la mamma che stava male. I funerali sono stati celebrati lunedì, 15 novembre, nella chiesa dell’Immacolata Concezione. Tante le persone che hanno voluto dargli l’ultimo saluto.

Massimo, chiamato affettuosamente Massimino dagli amici più cari, ha iniziato ad accusare un forte mal di testa al lavoro. “Il giorno prima – ricorda il cognato William –

stava bene e, tra l’altro, non soffriva di alcuna patologia”. Dipendente della Verinox di Brugnera, Susanna si occupava della gestione del magazzino e, da più di vent’anni, di una nutrita clientela.

Nonostante stesse male, ha lavorato tutto il giorno. Poi si è messo in macchina e, seppure in uno confusionale e sbagliando anche strada, è arrivato a casa. Dopo aver parcheggiato la macchina, è riuscito

a parlare con il figlio, chiedendogli di avvisare la mamma che non si sentiva bene. È stata la moglie, Camilla, vedendo che la situazione stava peggiorando, a chiamare il 112 per attivare i soccorsi.

Massimo Susanna, prima di essere trasportato urgentemente all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, rivolgendosi alla sua Camilla è riuscito a dire quelle che sarebbero state le ultime parole:

“Ciao amore. E le ha strizzato l’occhio. La moglie mai avrebbe immaginato che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto il suo compagno di vita. Attendeva quanto prima una chiamata dall’ospedale, che è giunta in tarda serata: “Le hanno comunicato ricorda William che le sue condizioni erano molto gravi”. Poi, poco dopo, la telefonata che annunciava la morte di Massimo. Un colpo al cuore per Camilla, i figli Andrea e Lorenzo, di 22 e 17 anni, oltre che per amici e parenti. Susanna era originario di San Vito (il padre ha avuto per anni una macelleria tra San Giovanni e la cittadina dell’Amalteo) dove aveva molti amici e conoscenti. Persone che frequentava ancora e che non riescono a capacitarsi della sua scomparsa. Appassionato di calcio, era un grande tifoso del Milan. Quando tornava a casa da lavoro, aveva un unico pensiero: la famiglia. Per lui non esisteva altro e non c’erano ragioni per non prendersi cura della moglie e dei due figli. il cognato lo ricorda.