L’agente fa sesso in carcere con un detenuto, incastrata da un tatuaggio

20 Aprile 2021 - 8:24

L’agente fa sesso in carcere con un detenuto, incastrata da un tatuaggio

Una storia da film, ma assolutamente vera, quella che ha coinvolto una giovane funzionaria che ha finito per innamorarsi di uno degli uomini su cui avrebbe dovuto

vigilare. Da agente di polizia penitenziaria, aveva iniziato una relazione clandestina con un detenuto, ma è stata tradita da un tatuaggio molto particolare. Scarlett Aldrich, 22enne

agente di polizia penitenziaria, nel 2019 aveva preso servizio nel carcere di massima sicurezza HMP Full Sutton, nei pressi di York, nel Regno Unito. Qui la giovane aveva iniziato una

relazione con un detenuto, condannato per rapina a mano armata, identificato solo col nome di Jones. La donna era stata vista per la prima volta con il detenuto durante uno dei

laboratori organizzati all’interno del carcere. Poi, però, quando la relazione è entrata nel vivo è scattata anche una lunga serie di violazioni. Ad un certo punto, infatti, la poliziotta aveva

fornito al suo amante un telefono cellulare per poter mantenere i contatti lontano dagli occhi indiscreti dei colleghi della giovane e degli altri detenuti. Tutto questo, però, non era bastato

perché il comportamento dell’agente e del detenuto non era passato inosservato: in molti avevano notato una certa vicinanza tra i due. Tra l’altro, un collega e amico della

giovanissima poliziotta, che si era accorto di quanto stesse accadendo, l’aveva avvertita dei rischi che avrebbe corso. La relazione era stata scoperta passo dopo passo e nella cella del

detenuto erano state rinvenute diverse lettere d’amore e anche una foto della giovane agente, che ostentava un tatuaggio molto particolare: il numero della cella dove si trovava Jones. Una sorta di prova d’amore che poi ha finito per

incastrare la ragazza in sede processuale. Alla fine, pochi giorni fa, la vicenda ha avuto il suo epilogo, con la condanna di Scarlett Aldrich adieci mesi di carcere. Queste le parole del giudice che ha emesso la sentenza.

«Con il suo comportamento l’imputata ha messo in pericolo la sicurezza del carcere, ignorando deliberatamente gli ovvi rischi che comportava una relazione con un detenuto».

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