Ucciso a 18 anni. La testimonianza del prete: «Tutti sanno chi è stato e ancora oggi si diverte con anime innocenti»
Sono trascorsi 30 anni dall’omicidio di Vilfrido Branchi, il 18enne detto Willy trovato completamente nudo e senza vita alle sponde del Po a Goro (Ferrara) il 30 settembre 1988. Un omicidio avvolto nel mistero e per il quale la famiglia non ha mai smesso di cercare risposte. Il fratello spiega a Chi l’ha Visto? di non capacitarsi del silenzio e della connivenza degli abitanti del paese. Le indagini sono state riaperte sulla base delle rivelazioni sconvolgenti del prete che celebrò i funerali e di un’intercettazione.
La testimonianza
Il sacerdote ha chiuso la porta in faccia all’inviato di Chi l’ha Visto, ma in una telefonata a un cronista del “Resto del Carlino” e mandata in onda au Rai Tre, aveva raccontato di conoscere il nome dell’assassino da tanti anni e di non essere stato creduto dagli inquirenti. Sembra che tutti fossero a conoscenza del colpevole e delle dinamiche. Il prete parlava di pedofilia e di festini a sfondo sessuale. L’informativa non è stata mai trasmessa alle autorità giudiziarie probabilmente per la presenza di qualche nome eccellente. Quando poi le rivelazioni sono diventate pubbliche il prete ha negato tutto sostenendo che erano solo voci di paese. a banda dei pedofili faceva riti carnali e festini a sfondo sessuale in un vecchio capannone. Willy sarebbe finito nelle mani di adulti che avrebbero abusato di lui. E avrebbe minacciato di raccontare tutto. Le indagini nel 1988 portarono su Valeriano Forzati, pluriomicida di Goro fuggito in Argentina, con cui il ragazzo venne visto uscire da una pizzeria la sua ultima sera. Forzati però venne scagionato e il caso archiviato. Nel 2014 erano state riaperte le indagini ipotizzando una relazione omosessuale con un uomo potente del paese. Imputato per ora è un pensionato 77enne di Goro, il quale risulta già a processo per falsa testimonianza nell’indagine del 1988. Ai microfoni di Chi l’ha Visto? ha raccontato che Willy era brutto da vedere e con una voce stridula, mentre in un’intercettazione si lascia scappare: «Ci arresteranno tutti». (Leggo)