Uccide la moglie incinta di otto mesi: “Deve marcire in prigione”

20 Febbraio 2020 - 13:01

Uccide la moglie incinta di otto mesi: “Deve marcire in prigione”

“Eligia e Giulia meritano rispetto e verità. La loro memoria non sia infangata da altre menzogne”.

Così la famiglia di Eligia Ardita ha risposto alla lettera inviata dal carcere da Christian Leonardi, l’uomo condannato in primo grado all’ergastolo per aver ucciso la moglie incinta, nella loro casa di Siracusa cinque anni fa, e procurato in tal modo la morte della piccola Giulia, che portava in grembo.

La lettera, inviata ieri ad alcuni quotidiani come reazione al clamore suscitato da programma ‘Amore criminale’, che domenica ha dedicato una puntata al caso, proponeva la versione dei fatti del Leonardi. Ecco come ha replicato la famiglia dell’infermiera uccisa:

In riferimento alla lettera scritta dal detenuto Leonardi per perorare la sua causa, ormai abituati ai suoi continui cambiamenti di umore e di pensiero, non replicheremo alle sue parole, non volendo entrare nel merito del contenuto fortemente provocatorio e di facile smentita, essendosi già espressa la Corte d’Assise del Tribunale di Siracusa. In attesa di conoscere il verdetto della Corte d’Appello di Catania, non intendiamo polemizzare ne tanto meno partecipare ad  alcun dibattito tecnico. Tuttavia, ribadiamo la nostra piena e totale fiducia nella giustizia, nei nostri avvocati e consulenti. Eligia e Giulia meritano rispetto e verità. La loro memoria, non sia infangata da altre menzogne.