Ha ucciso e poi bruciato il corpo del suo migliore amico. Il baby killer di Pianura, detenuto nel carcere di Bari, è fuggito dal penitenziario minorile calandosi con delle lenzuola durante una partita di calcio.
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Il ragazzo, condannato come esecutore dell’omicidio di Gennaro Ramondino avvenuto lo scorso settembre a Pianura e accusato di altri reati, sarebbe riuscito a fuggire dalla struttura dopo aver praticato un foro nel muro della sua cella e calandosi con delle lenzuola artigianali. Secondo le prime ricostruzioni, all’esterno potrebbe aver trovato dei complici pronti ad aiutarlo nella fuga.
Il giovane è originario del Rione Traiano già teatro di forti tensioni legate alla criminalità organizzata. Gli inquirenti ritengono probabile che il fuggitivo sia tornato in città, dove potrebbe contare su una rete familiare e criminale in grado di nasconderlo. La famiglia, infatti, è nota alle forze dell’ordine e i reati contestati al 17enne sarebbero legati a un regolamento di conti tra clan camorristici.\
Durante l’evasione, altri minorenni detenuti avrebbero partecipato al piano, salvo poi decidere di non portarlo a termine. Un dettaglio che rafforza l’ipotesi di una fuga pianificata nei minimi particolari e, forse, orchestrata con l’appoggio di figure esterne alla struttura carceraria. Parallelamente alle ricerche sul campo, le forze dell’ordine stanno lavorando anche per verificare eventuali contatti con ambienti della criminalità barese.
Nel frattempo, a Napoli, è scattato il dispositivo di allerta: presidiate stazioni ferroviarie, terminal dei mezzi pubblici e aree sensibili nei pressi del quartiere d’origine del giovane. A 48 ore dall’evasione, però, del ragazzo non si hanno notizie certe. L’ipotesi più accreditata è che abbia raggiunto un nascondiglio sicuro grazie all’aiuto di persone fidate.