Giungono importanti sviluppi sulla questione Israele-Iran: sembra filtrare una idea interventista da parte del presidente degli Stati Uniti, Trump.
Infatti, il presidente americano Donald Trump terrà una riunione con il suo team di sicurezza nazionale per discutere del conflitto Israele-Iran. Alcuni funzionari americani hanno riferito al quotidiano Axios, che Trump starebbe seriamente valutando la possibilità di entrare in guerra al fianco di Israele, attaccando le basi iraniane. A confermare il tutto è stato anche il cancelliere tedesco Merz che ha dichiarato: “Gli Usa stanno valutando la partecipazione alla campagna militare di Israele contro l’Iran”.
Lo stesso presidente Trump ha appena lanciato un comunicato sul social Truth. “Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘Leader Supremo’. È un bersaglio facile, ma è al sicuro lì. Non abbiamo intenzione di eliminarlo (uccidere!), almeno non per ora. Ma non vogliamo che i missili vengano sparati contro i civili o i soldati americani. La nostra pazienza si sta esaurendo. Grazie per la vostra attenzione a questo problema!”. Successivamente un altro post, questa volta ancora più ermetico: “Resa incondizionata”.
Non appoggerebbe l’intervento in territorio iraniano invece Kaja Kallas, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri. “Se gli Stati Uniti dovessero intervenire in Iran trascinerebbero sicuramente la regione in un conflitto più ampio, e questo non è nell’interesse di nessuno”.
Intanto “dal fronte” giungono nuovi aggiornamenti: è stato eliminato il neo Capo di Stato Maggiore iraniano, nominato solo quattro giorni fa, Ali Shamadani. L’Iran ha risposto con un’ennesima pioggia di missili su Tel Aviv.
Dall’Iran avvertono: “Le operazioni condotte finora sono state un avvertimento a scopo di deterrenza. L’operazione punitiva sarà eseguita presto”. Sono le parole del nuovo Capo di Stato Maggiore Seyyed Abdolrahim Mousavi.
Fonte: La Repubblica