E’ stato trovato in un rubinetto dell’acqua utilizzata dal personale della Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona il Citrobacter, batterio che sarebbe stato la causa della morte di quattro bambini tra la fine del 2018 e quest’anno, e che aveva portato alla completa chiusura della struttura ospedaliera lo scorso giugno.
Batterio killer in un rubinetto
E’ questa la conclusione della relazione della commissione nominata dalla Regione Veneto.
Un’altra relazione verrà consegnata alla Procura della Repubblica per l’apertura di un’inchiesta. Secondo le conclusioni della commissione, il Citrobacter avrebbe colonizzato il rubinetto probabilmente a causa di un mancato o parziale rispetto delle
misure d’igiene. I primi controlli da parte dei vertici dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona erano stati avviati lo scorso gennaio poi erano stati interrotti a causa dell’emergenza Coronavirus.
L’intero reparto di Ostetricia – Punto nascite, Terapia intensiva neonatale e Terapia intensiva pediatrica – è stato riaperto oggi,
dopo che il 12 giugno scorso il direttore generale dell’Aou veronese, Francesco Cobello, ne aveva disposto la chiusura, procedendo alla totale sanificazione degli spazi.
Quattro bambini morti in ospedale
«Ho ricevuto la relazione sul caso del batterio Citrobacter all’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona da parte della Commissione ispettiva che ho fatto attivare a suo tempo, presieduta dal Professor Baldo dell’Università di Padova».
Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, interpellato dall’Ansa. «Ho dato disposizione al segretario regionale della Sanità Mantoan -prosegue- che tale relazione venga inoltrata alla Procura della Repubblica e resa disponibile per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e per i famigliari dei bambini colpiti dal batterio, in modo che possano conoscere gli esiti fin da subito».
Fonte: ilroma.net