Torino-Napoli 1-0: una partita maledetta per gli azzurri

18 Ottobre 2025 - 20:07

Torino-Napoli 1-0: una partita maledetta per gli azzurri

Allo Stadio Olimpico Grande Torino va in scena una partita destinata a restare impressa nella memoria dei tifosi: il Torino di Marco Baroni supera di misura il Napoli campione d’Italia, in una gara dal sapore quasi beffardo per gli azzurri, protagonisti di un assedio costante ma incapaci di trovare la via del gol.

Una vittoria che ha il sapore del miracolo per Baroni, tecnico granata che solo poche settimane fa sembrava sull’orlo dell’esonero. E invece, contro ogni pronostico, riesce a battere una delle squadre più forti del campionato, dimostrando carattere, organizzazione e un cuore enorme.

Le scelte iniziali: rivoluzione azzurra

Il Napoli, privo di due colonne come McTominay e Højlund, parte con Lucca al centro dell’attacco e Spinazzola alto a sinistra. Spazio anche a Olivera, scelta sorprendente di formazione da parte dell’allenatore azzurro.

Sin dai primi minuti, però, il Torino mostra un’intensità e una fame che lasciano presagire una serata complicata per i campioni in carica. Dopo pochi minuti, è Vlasić a scaldare lo stadio: sinistro potentissimo che colpisce il palo interno, la palla danza sulla linea e finisce in rete. 1-0 Torino, e il pubblico esplode.

Simeone, il gol dell’ex e le lacrime

Il raddoppio arriva poco dopo con una storia quasi scritta dal destino. Un grave errore in disimpegno di Gilmour regala palla a Giovanni Simeone, ex di turno, che dribbla due difensori e anche il portiere Milinković-Savić prima di insaccare di sinistro. Subito dopo il gol, l’argentino non esulta: si scusa, quasi in lacrime, verso la curva azzurra. Un gesto che racconta più di mille parole.

Un assedio sterile

Da lì in avanti, la partita si trasforma in un monologo napoletano. Il Torino arretra, difende con ordine e sacrificio, mentre il Napoli attacca a ondate, costruendo un assedio che però non porta frutti.

Lucca, chiamato a sostituire Højlund, vive una serata da dimenticare: mai incisivo, mai in grado di tenere palla o creare spazi. Una prova insufficiente che evidenzia ancora una volta i limiti del centravanti in maglia azzurra.

Entrano Buongiorno, Lang, Elmas e Ambrosino: il Napoli cambia volto, ma non il risultato. Politano sfiora il gol con un sinistro a giro, De Bruyne e Elmas impegnano Israel da fuori, ma il portiere granata non deve compiere veri miracoli.

L’illusione finale e il colpo del VAR

Al minuto 94, l’episodio che fa impazzire e disperare i tifosi partenopei: Politano calcia a giro, la palla sbatte sulla schiena di Israele, e Noa Lang insacca a porta vuota. L’esultanza è furiosa, Lang si toglie la maglia, ammonito, ma il VAR richiama l’arbitro: fuorigioco millimetrico. Gol annullato. Il sogno si spegne lì.

Una sconfitta che pesa

Il Napoli lascia Torino con la sensazione di aver fatto tutto, tranne segnare. Un dominio sterile, un destino crudele, e la consapevolezza che certe partite sembrano maledette.

Per Baroni e il Torino, invece, è una notte da incorniciare: tre punti d’oro, una prestazione di cuore e di carattere, e la sensazione di aver finalmente trovato la strada giusta.

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