Tonno della nota marca ritirato dai supermercati: non va consumato
Scatta un altro ritiro dagli scaffali dei supermercati. Questa volta, come sottolinea l’azienda produttrice e poi il Ministero della Salute, il prodotto da non consumare e riportare nel punto vendita dove è stato acquistato è il tonno in scatola di una nota marca. Come reso noto dalla stessa società, ci sarebbe un possibile problema di produzione legato all’integrità del packaging che potrebbe compromettere la qualità del prodotto. Da qui la decisione del richiamo da parte dei supermercati della catena “Il Gigante”, che hanno ritirato la confezione di tonno olio di oliva Mareblu da 12 scatolette da 80 grammi ciascuna e con scadenza 5 gennaio 2023. Il Gigante consiglia di non consumare il prodotto e di riportarlo al punto vendita per nel caso di acquisto: fate attenzione alla scadenza, dunque, se avete comprato di recente questa marca di tonno in scatola nella confezione indicata. L’azienda precisa Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che il richiamo non riguarda altri prodotti a marchio Mareblu e altre date di scadenza dello stesso prodotto.
Non ci sarebbe, infatti, un problema nella qualità stessa nel prodotto, ma come detto l’integrità delle confezioni potrebbe non rispettare gli standard e questo, ovviamente, potrebbe compromettere anche l’integrità del cibo. In questi ultimi giorni sono scattati diversi ritiri di prodotti dal mercato. Tra gli ultimi, in ordine di tempo, un lotto del prodotto dolciario Cioccobì fondente con riso soffiato biologico “Baule Volante” a causa di un possibile rischio fisico per i consumatori da parte di NaturaSì.
Ancora: è stato richiamato un lotto di pomodorini in scatola Decò disposto dalla stessa azienda produttrice per rischio chimico e tre lotti di uova di gallina fresche da allevamento a terra dell’Azienda Agricola Bosi Luigi per rischio microbiologico. Sempre per rischio microbiologico, il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di un lotto di croissant “5 cereali latte fresco” della Bauli, prodotti nello stabilimento di Castel d’Azzano, in provincia di Verona, e in scadenza a fine novembre, che potrebbero contenere il batterio della Salmonella spp.
Infine, pochi giorni fa è scattato il richiamo per un lotto di salsicce sfuse contaminate dal virus di Salmonella spp, emersa dall’esame di alcuni campioni. Le confezioni che sono state richiamate sono quelle con il numero di lotto 29/2018, con termine di scadenza minima del 15/10/2018. Le salsicce provengono dall’azienda Macelleria Partenzi di Partenzi Francesco, nello stabilimento di viale Trento e Trieste, 92 a Spoleto (PG)
Fonte: Caffeina