“Togliere poteri al Presidente della Repubblica”: scoppia la polemica politica
In scena ieri al Circo Massimo di Roma la seconda e ultima giornata di Italia a 5 Stelle, la kermesse politica del Movimento 5 Stelle. Secondo gli organizzatori, ha attratto 50mila persone. Sul palco i big pentastellati, a partire da Beppe Gillo che si presenta con la ormai celebre “manina” e dice: “Noi abbiamo cambiato il mondo…guardate a Conte cosa è successo in in 4 mesi”, riferendosi al suo passaggio da professore a presidente del Consiglio. Grillo si sofferma poi sul leader Luigi Di Maio e sottolinea: “Nessuno mette in difficoltà Di Maio, solo io posso farlo, perché so tutte le cose vere ma non le dirò mai”.
L’intervento del fondatore del M5S continua con un attacco alla figura del presidente della Repubblica a cui “dovremmo togliere i poteri, riformarlo. Il vilipendio… un capo dello Stato che presiede il Csm, capo delle forze armate. Non è più in sintonia col nostro modo di pensare”. Parole su cui arriva subito la frenata del Movimento che ribadisce piena fiducia nel Presidente Mattarella e precisa che nè le forze di maggioranza nè il governo intendono riformare i poteri del Presidente della Repubblica, facendo inoltre notare che Grillo non ricopre ruoli istituzionali.
Nel suo discorso Grillo trova spazio anche per attaccare gli altri Paesi Ue, a partire dalla Francia e il suo presidente Macron definito “uno psicopatico che ci da dei lebbrosi. Ma la lebbra pazienza”. Oppure la Germania che “nel 1953 doveva pagare il debito e invece non ha pagato” e quindi ora il debito non deve creare una colpa nemmeno per l’Italia. Non manca poi un riferimento all’alleato di governo, Matteo Salvini, che “è uno che dice una cosa e la mantiene” anche se “siamo strutturalmente come Dna diversi”.