Davide Macciocco, un 40enne tetraplegico di Termoli, ha deciso di porre fine alla sua vita con il suicidio assistito in Svizzera. Il 15 settembre 2023, con l’aiuto dell’associazione Dignitas, si è spento serenamente in Svizzera.
Prima di partire, ha spiegato sui social le ragioni della sua scelta.
La sua vita era cambiata drasticamente il 5 luglio del 2003, quando dopo una serata in discoteca con gli amici e la fidanzata, si era tuffato da oltre sei metri in acqua e non aveva più sentito le gambe da allora è diventato tetraplegico. Una lesione del midollo spinale gli aveva provocato una tetraplegia completa, che lo aveva costretto a vivere su una sedia a rotelle per 20 anni.
Nonostante la fisioterapia e il sostegno dei suoi cari, Davide non aveva mai accettato la sua condizione, che considerava una fonte di sofferenza insopportabile. Per questo, aveva intrapreso un percorso con l’associazione Dignitas, che offre assistenza ai malati terminali e ai disabili gravi che vogliono morire con dignità.
Davide non aveva confidato a nessuno la sua decisione, tranne ai suoi datori di lavoro, che gli avevano chiesto di partecipare a un progetto. A maggio, aveva inviato la richiesta definitiva di accompagnamento alla morte volontaria, mostrando serenità e determinazione.
Le motivazioni di Davide
Per Davide, la vita doveva essere un diritto e non un obbligo. Nel suo ultimo messaggio sui social, aveva rivolto un appello alle istituzioni italiane, chiedendo di non essere giudicato per il suo gesto e di non perseguire chi lo aveva accompagnato. Aveva anche criticato i politici che da anni dibattevano sull’eutanasia e sul suicidio assistito senza approvarli.
La storia di Davide ha suscitato molte reazioni e riflessioni sul tema della fine vita e della libertà di scelta. Molti hanno espresso solidarietà e rispetto per il suo coraggio, altri hanno espresso disapprovazione e rammarico per la sua scelta irreversibile.
a cura di Alessia D’Avino
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