Terza dose di vaccino ai sanitari, a over 80, ospiti Rsa. Distanziamento, più capienza per cinema e teatri, e nodo discoteche

27 Settembre 2021 - 8:33

Terza dose di vaccino ai sanitari, a over 80, ospiti Rsa. Distanziamento, più capienza per cinema e teatri, e nodo discoteche

Terza dose a medici e operatori sanitari. La conferma è arrivata dal portavoce del Comitato tecnico scientifico Silvio Brusaferro, che ha spiegato che per la terza dose di vaccino anti Covid “non sono previsti

rinvii per gli operatori sanitari”. Il Cts chiede che il richiamo venga inoculato a tutto il personale sanitario, che le prime due dosi le ha ricevute ormai quasi nove mesi fa.

Anche il presidente della Fondazione oncologi, cardiologi e ematologi Francesco Cognetti chiede che la priorità sia data ai medici, quelli più a contatto con i pazienti fragili, quelli vaccinati prima,

quelli con più di 70 anni, quelli fragili ma non fragilissimi, con patologie rilevanti concomitanti e quelli a contatto con personale sanitario non vaccinato. Per il resto degli italiani, invece, si attenderà ancora.

I primi a ricevere il richiamo saranno dunque: gli ultraottantenni, i residenti nelle RSA, le persone ultrafragili e gli operatori sanitari a partire da quelli più a rischioaIntanto il governo lavora a

un nuovo provvedimento che dovrà intervenire su altre questioni spinose, dai limiti di capienza in cinema e teatri al nodo delle discoteche, ma anche le quarantene nelle scuole:

un nodo che potrebbe essere risolto isolando non più classi intere ma solo i contatti stretti degli studenti eventualmente contagiati. Quanto a sport e spettacoli, nei piani del governo l’obbligo di Green

pass (dal 15 ottobre) consentirà di intervenire sulle attività per le quali sono ancora previste restrizioni. Fino all’80% della capienza in cinema e teatri, non oltre il 75% per stadi e concerti.

Si apre la settimana che vedrà impegnato il governo a rivedere i limiti di capienza in quei luoghi “nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative”, come previsto dal

decreto che ha introdotto il Green pass nei luoghi di lavoro dal 15 ottobre. La stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici dovrà tornare dietro la scrivania e dunque si pone il problema di come gestire gli spazi negli uffici.

Il Dpcm afferma che il rientro deve avvenire in “condizioni di sicurezza e nel rispetto delle misure anti Covid” che, al momento, prevedono il mantenimento della distanza di almeno un metro. Il ministro della Funzione

Pubblica Renato Brunetta dovrà mettere a punto il decreto che definisce i criteri per il rientro e con il ministro della Salute Roberto Speranza sta definendo le linee guida che devono stabilire le modalità

organizzative per le verifiche sul green pass ed entrambi saranno sottoposti al Cts. In questo quadro, confermano fonti di governo, non è escluso che possa essere rivisto il distanziamento poiché sarebbe

complicato riportare tutti in ufficio e garantire il metro di distanza. Possibile, dunque, che si arrivi ad una soluzione come quella già indicata per la scuola dove viene raccomandato il rispetto della

distanza di sicurezza “salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano”.