Teatro. Intervista a Geppy Gleijeses (di MARIDI’ VICEDOMINI )

4 Settembre 2018 - 21:46

Teatro. Intervista a Geppy Gleijeses (di MARIDI’ VICEDOMINI )

“Così parlò Bellavista”, la pellicola di successo degli anni “80 che vide come brillante protagonista Luciano De Crescenzo, autore anche del romanzo omonimo approda al teatro grazie ad un ambizioso progetto prodotto da Best Live e da Gitiesse Artisti Riuniti con il Teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma . L’anteprima nazionale della versione teatrale del celebre film si svolgerà sul palcoscenico del Teatro San Carlo di Napoli, il prossimo 26 settembre e  vede come assoluto protagonista Geppy Gleijeses nella multipla veste di sceneggiatore, regista e protagonista

Gleijeses una nuova sfida per lei?

“Per la verità non avevo alcuna idea di cimentarmi in quest’avventura; ero reduce dal successo di “Filumena Marturano” con la regia di Liliana Cavani e sempre con lei stavo affrontando “Il piacere dell’onestà” di Pirandello. “Così parlò Bellavista”, oggi un Cult, rappresenta il mio primo grande film, che interpretai come protagonista giovane facendo la parte di Giorgio, il genero di Bellavista. Circa un anno e mezzo fa, mi chiamò al telefono Alessandro Siani dicendomi che voleva produrre con la” Best Live”, la versione teatrale di questo film e che confrontandosi con lo stesso De Crescenzo, aveva individuato in me l’unica persona che potesse curare la sceneggiatura, la regia, l’interpretazione. Io in un primo momento rifiutai la proposta sulla base di impegni professionali pregressi spiegando a Siani che l’intera stagione teatrale 2017-18 era già stata interamente programmata e che per me erano impensabili le date di rappresentazione già da lui fissate all’ “Augusteo” di Napoli. Dopo qualche tempo Alessandro tornò alla carica, dicendomi di avere annullato le date al Teatro Augusteo e che io dovevo assolutamente accettare l’incarico”

Siani  ha dunque giocato un ruolo incisivo in questa nuova mission”?

“Lui è un bravissimo attore e regista ma anche un valido promotore culturale, cercando di lanciare puntualmente anche i giovani talenti ed ha una capacità persuasiva non indifferente, conduce i propri interlocutori dove vuole”

Una volta convinto da Sani, ci racconti come ha proceduto

“In un primo momento ho accettato di scrivere il soggetto teatrale e di curare la regia, affidando il ruolo di protagonista ad un brillante attore napoletano che da subito ha  accettato; successivamente ho pensato di volere abbracciare anche l’aspetto recitativo, impersonando il professor Bellavista. Ho cominciato a comporre la compagnia individuando Marisa Laurito, nella parte della moglie di Bellavista, Nunzia Schiano nel ruolo di Rachelina, già impersonata nel film da Marina Confalone con il suo esilarante dialogo con la lavastoviglie, Benedetto Casillo, che impersona lo stesso personaggio che faceva nel film, quello di Giorgio, il sostituto portiere; ed ancora, tra gli attori figurano  Salvatore Misticone, Gianluca Ferraco nei panni di Cazzaniga, il direttore di Alfa Romeo, la giovanissima Elisabetta Mirra  ed alcune attrici napoletane come Ester Gatta che interpreta una signora borghese che deve prendere il taxi per andare a raggiungere il porto per salpare con l’aliscafo per Capri. Il lavoro, prodotto da Best Live e dalla società Artisti Riuniti e dal Teatro Quirino Vittorio Gassman è il risultato di un collage tra alcuni pezzi tratti dal romanzo, come la rappresentazione di Napoli, “capitale dell’amore” con i panni stesi da un palazzo ed un altro che costituiscono simbolo di amicizia e complicità tra le due inquiline ed altri tratti dal film anche inediti, accanto ad alcuni passi scritti ex novo da me.”

La scelta del “San Carlo” di Napoli per l’anteprima nazionale?

“Essa deriva da un duplice intento: celebrare in una degna cornice i 90 anni di Luciano De Crescenzo e la sua grandezza culturale a dispetto di ogni sua falsa modestia. Nel nostro patrimonio letterario campano, non risaltano solo nomi come La Capria e Patroni Griffi, ma ci sono anche scrittori straordinari come Giuseppe Marotta, Salvatore Di Giacomo, De Crescenzo, la cui grandezza si misura in più testi; per citarne uno, basta leggere “Il Nano e l’infanta”, una poesia molto bella figurata e disegnata da lui. Raramente, il palcoscenico del Teatro San Carlo ha ospitato performance di prosa; fino ad oggi era capitato solo con Eduardo De Filippo che mise in scena “Napoli Milionaria” e con il figlio Luca che ripropose il lavoro in occasione del suo sessantesimo anniversario. Ho chiesto alla Soprintendente Rossana Purchia di poter essere ospitato in teatro con questo lavoro e lei è stata da subito disponibile; ho ricevuto il patrocinio del Comune di Napoli ed il Patrocinio ed il sostegno della Regione Campania”

Quando partirà ufficialmente  la tournee?

“Dal prossimo 18 Dicembre e per tutte le festività natalizie saremo in cartellone al Teatro Diana di Napoli, passeremo al “Quirino” di Roma, e toccheremo alcuni teatri della Campania” 

Estimatore di De Crescenzo ed allievo di Eduardo; il concetto dell’esistenza di entrambi?

“ Il primo rappresenta il rigore, l’onestà, la lealtà, la dedizione al lavoro, la difficoltà di vivere il quotidiano, la gioia della scena, l’esempio di una vita dedicata interamente al palcoscenico: prima di morire Eduardo esclamò: “la mia vita è stata circondata dal gelo”, volendo dire che, quando era giovane  la sua esistenza è trascorsa in un camerino a soffrire la fame e la sete; poi, divenuto famoso, continuava nel suo isolamento per paura di essere sfruttato, frequentando solo pochi amici fidati e custodendo la sua privacy. De Crescenzo è esattamente l’opposto, è un uomo totalmente dedito alla gioia, impersona il piacere, il dono della grazia, è un uomo dotato di grandi sentimenti che nel suo percorso di vita, ha ricevuto spesso sgarbi, intolleranza, rispondendo ad ogni negatività con la classe che gli è propria”

Eduardo e Luca De Filippo sono passati alla vita esterna e De Crescenzo ha una veneranda età; maestro lei avverte il peso di un’eredità culturale?

“Credo di essere uno dei pochi attori accanto a nomi come Tony Servillo, ancora in grado di interpretare sulla scena il pensiero de “I Grandi” come si evince dai numerosi, prestigiosi Premi di cui fino ad oggi sono stato insignito e dalle recensioni positive dei critici “

In occasione della X edizione del Gala Cinema e Fiction, lei riceverà il Premio Speciale Cinema e Teatro; quale fil rouge unisce queste due forme d’arte?

“ Sono molto contento di ricevere questo prestigioso riconoscimento nel contesto di un Festival come il “Gala del Cinema e della Fiction” di Valeria Della Rocca che si occupa di valorizzare attraverso l’audiovisivo, le risorse artistiche oltre che paesaggistiche del nostro territorio. Il cinema ed il teatro non sono vasi comunicanti e non sempre gli adattamenti reciproci sono realizzabili. Il filo conduttore è sempre l’aspetto recitativo, ma mi è d’uopo affermare che il vero attore è e rimane quello di teatro perché il palcoscenico è l’unico modo espressivo che non ha necessità di avere alcuna mediazione tecnica”

I suoi prossimi impegni dopo “Bellavista”?

“ Metterò in scena “Amadeus” insieme a mio figlio Lorenzo  che interpreterà il ruolo del grande Mozart, mentre io farò la parte di Antonio Salieri” (di MARIDI’ VICEDOMINI)

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