SVOLTA CASO GIUSY PEPI: «L’abbiamo ritrovata» ma il marito «Non voglio più vederla»
Svolta investigativa sul caso della scomparsa di Giusy Pepi, la 39enne di Vittoria in provincia di Ragusa madre di cinque figli, scomparsa da casa lo scorso 15 ottobre. La donna è stata ritrovata dalla squadra mobile a Palermo, mentre era seduta con due uomini su una panchina. Gli investigatori della questura di Palermo, dopo aver ricevuto la seganalazione della squadra mobile di Ragusa diretta da Antonino Ciavola, hanno effettuato alcuni appostamenti che hanno permesso di ritrovarla. Quanto avevano affermato alcuni testimoni si è poi rivelato veritiero tanto che la polizia l’ ha “bloccata” nel centro di Palermo. Più volte Il marito di Giusy aveva lanciato appelli attraverso le televisioni nazionali, asserendo che si trattava di una scomparsa volontaria.
Il ritrovamento
Qualche testimone, intervistato dalla stampa aveva sostenuto che la donna era fuggita per sottrarsi alle vessazione ed alle violenze del marito. Questa circostanza è stata più volte smentita dall’uomo che insieme a Anastasia Licitra, legale di famiglia, ha dimostrato il contrario anche con relazioni degli assistenti sociali del comune di Vittoria. «L’importante è che stia bene. I miei figli è giusto che la rivedano. Quanto a me sono state state dette molte menzogne. La colpa è di chi si è approfittato di lei. Mi moglie ha un carattere debole ed una personalità volubile a causa di gravi problemi di cui ha sofferto in passato – dichiara Davide Avola. Si è fidata di persone sbagliate che l’ hanno malconsigliata e le hanno fatto riprendere strade sbagliate che l’ avevano rovinata e fatta precipitare nel baratro». Nella questura di Palermo, al cui vertice siede Renato Cortese, Giusy Pepi è stata visitata dai medici della polizia che l’ hanno trovata il buona salute. La persona che l’ ha trovata ha detto agli agenti che sono intervenuti : «Era pulita e ordinata, aveva anche i capelli in ordine non ho pensato che fosse in disagio, ma ho subito chiamato per segnalare». Adesso le indagini disposte dalla procura della repubblica di Ragusa dovranno chiarire proprio la posizione dei due coniugi riguardo le presunte violenze in famiglia. Non si esclude, che come atto dovuto Davide Avola verrà iscritto nel registro degli indagati proprio per il reato di maltrattamenti in famiglia. Nel frattempo la moglie è sotto protezione da parte della polizia che ha attivato un procotollo previsto per le vittime di violenza. (Leggo)