Suicidio in diretta su TikTok: la tragica fine di Inquisitor Ghost, il cosplayer accusato di pedofilia

12 Ottobre 2023 - 21:06

Suicidio in diretta su TikTok: la tragica fine di Inquisitor Ghost, il cosplayer accusato di pedofilia

Un giovane cosplayer di 23 anni si è impiccato nella sua camera a Bologna, mentre era in diretta su TikTok. Il suo nome era V.P., ma sui social era noto come Inquisitor Ghost. Aveva oltre 200mila follower, che hanno assistito impotenti alla sua morte e hanno chiamato i soccorsi. Ma era troppo tardi.

V.P. ha lasciato una lettera al padre, in cui gli chiede perdono e gli raccomanda di prendersi cura del suo gatto. Il padre, avvertito da alcuni amici del figlio, ha sfondato la finestra della sua stanza e lo ha trovato senza vita. “Quando sei nato, mi hai reso uomo ed io ho provato ad essere il migliore padre che tu potessi desiderare, ma non è bastato a proteggerti dal male che permea questa società e ti chiedo perdono se non sono riuscito a fare di più”, ha scritto l’uomo sui social.

Le accuse di pedofilia

Non si conoscono le cause del gesto estremo di V.P., ma sul web circolano voci di accuse infamanti, anche di pedofilia. Secondo alcuni utenti di TikTok, il cosplayer avrebbe avuto una relazione con una ragazza minorenne, che si sarebbe finta maggiorenne. La ragazza lo avrebbe poi accusato di averla molestata. Queste voci non sono state confermate dai carabinieri, che stanno ancora indagando sul caso.

Chi era inquisitor ghost

Inquisitor Ghost era un appassionato di cosplay, l’arte di interpretare personaggi dei film, dei videogiochi o dei fumetti. Era famoso per la sua maschera di Ghost, uno dei protagonisti di Call of Duty. Ma amava anche cambiare look e usare spade laser come quelle di Star Wars. Sui social era molto seguito e interagiva spesso con i suoi fan. Il suo profilo TikTok è stato cancellato dopo la sua morte.

Molti follower di Inquisitor Ghost sono rimasti scioccati e addolorati per la sua scomparsa. Alcuni hanno espresso il loro cordoglio sui social, altri hanno criticato chi lo ha accusato ingiustamente. Altri ancora hanno denunciato gli sciacalli che hanno diffuso il video del suicidio su Telegram e X, chiedendo di scaricare un link infetto.

Il problema del cyberbullismo

Il caso di V.P. riapre il dibattito sul cyberbullismo e sui rischi dei social network. Molte persone sono esposte a insulti, minacce e calunnie online, che possono avere effetti devastanti sulla loro salute mentale. Spesso le vittime non trovano sostegno né protezione dalle autorità competenti. Alcune associazioni chiedono maggiori controlli e sanzioni per chi commette reati informatici.

Chi si sente solo, triste o disperato può trovare aiuto presso alcuni servizi specializzati, che offrono ascolto e sostegno psicologico. Alcuni esempi sono il Telefono Amico (199 284 284), il Telefono Azzurro (19696), il Centro Nazionale di Ascolto per il Suicidio (800 86 00 22) e il Servizio Emergenza Psicologica (800 202 558). Non bisogna mai vergognarsi di chiedere aiuto.

La prevenzione del suicidio

Il suicidio è un fenomeno complesso e multifattoriale, che coinvolge aspetti individuali, sociali e ambientali. Non esiste una causa unica né una soluzione semplice. Tuttavia, è possibile prevenirlo attraverso una serie di azioni coordinate, che includono la promozione della salute mentale, la riduzione dello stigma, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, la formazione degli operatori sanitari, la creazione di reti di supporto e l’assistenza post-vento.

Fonte: fanpage.it

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