Strappati alle famiglie. «Giù le mani dai bimbi di Bibbiano» Il caso si allarga: è di nuovo scandalo
Sono state più di mille le persone che sono scese in strada ieri a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, a sostegno delle famiglie coinvolte nell’inchiesta ribattezzata “Angeli e demoni” sugli affidi illeciti. “Giù le mani dai bambini di Bibbiano”, si legge sullo striscione che apre il corteo in riferimento ai bimbi strappati ai genitori per darli in affidamento a coppie giudicate “più adatte”. E poi ancora: “I bambini non si devono toccare”, “I bambini non sono un business”, “Chi sbaglia deve pagare. Giù le mani dai bambini”, lanciando un messaggio chiaro e diretto che prescinde dalle fazioni politiche. Alcune delle mamme e dei papà, vestiti di bianco, hanno anche sistemato delle scarpette bianche sulle scale all’ingresso del Municipio.
Intanto, cresce il numero dei fascicoli ricontrollati dai giudici del Tribunale dei minori di Bologna. Come riporta il Corriere della Sera, l’indagine è ora estesa a 70 casi, allargandosi anche a 6 comuni limitrofi a quello di Bibbiano, sede del presidio più importante, quello della struttura “La Cura”. A ordinare la verifica dei fascicoli è stato il presidente del Tribunale Giuseppe Spadaro che aveva da tempo informato la Procura di Reggio sui sospetti relativi alle tante denunce in Val d’Enza per maltrattamenti in famiglia. Tutti casi che poi, in mancanza di riscontri, finivano in archiviazione. Ma lo schema era già ben avviato, dalle relazioni false per screditare i genitori biologici ai condizionamenti degli psicoterapeuti sui minori fino alla falsificazione dei loro disegni per far trasparire abusi da parte delle mamme e dei papà che in realtà non ci sono mai stati. Basti pensare che uno di questi mostra un uomo che accarezza una bimba, ma poi si è scoperto che erano state aggiunte delle lunghe braccia.
Bimbi strappati alle famiglie, chi sono i 29 indagati dell’indagine
Mentre il lavoro dei giudici continua, il prossimo appuntamento ufficiale è fissato al 26 settembre prossimo, quando cade il termine dell’inchiesta prima della valutazione delle richieste di rinvio a giudizio. Gli indagati, intanto, sono saliti a 29, tra cui 3 sono sindaci o ex sindaci. Uno di loro è proprio il primo cittadino di Bibbiano Andrea Carletti il quale, sospeso dal prefetto e autosospesosi dal Pd, è al momento ai domiciliari, accusato di abuso d’ufficio e falso: “avrebbe assegnato dei locali a una onlus”, precisa il suo avvocato Giovanni Tarquini. Insieme a lui compaiono nel registro degli indagati anche Paolo Colli, sindaco di Montecchio, sempre sponda Pd, e Paolo Buran di Cavriago, ex presidente dell’Unione Val d’Enza. (Fanpage)