Stop al Reddito di Cittadinanza: al via le modifiche del nuovo governo. Ecco quando scatta
L’intesa di governo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico porterà ad importanti novità anche per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. I democrat non sono mai stati favorevoli a questa misura di sostentamento, ma per il momento si accontenteranno di modificare lo strumento adottato dal precedente governo.
Il Partito democratico – si legge su Il Mattino – chiede innanzitutto d’implementare il meccanismo per l’inserimento nel mondo lavorativo degli aventi diritto al reddito di cittadinanza. Va ricordato infatti che da questo punto di vista il nuovo strumento non ha dato per ora risultati. I primi patti per il lavoro erano attesi per l’inizio di luglio. Diversamente da quanto era stato previst0, i membri delle famiglie che risultano immediatamente attivabili li sigleranno a partire dall’inizio di settembre. In queste ore si ragiona quindi sulla possibilità di inasprire le sanzioni nei confronti di chi non si presenterà nei centri per l’impiego il giorno della convocazione. Non solo, anche di chi in seguito all’avvio del percorso di reinserimento occupazionale, non parteciperà alle iniziative di orientamento e ai progetti indicati dagli operatori.
Il rischio che si verifichino defezioni è elevato, a causa dei bassi importi erogati su molte delle card in circolazione. Per chi ha ricevuto somme al di sotto dei 300 euro il gioco potrebbe non valere la candela. Al momento la legge prevede già sanzioni severe per le famiglie che hanno avuto accesso al sussidio nel caso in cui non si dovessero presentare nei centri per l’impiego quando convocate. A chi diserta il primo colloquio viene sospesa l’erogazione del bonus per un mese, una seconda assenza costa due mensilità del reddito di cittadinanza. Dopo tre appuntamenti mancati senza giustificato motivo, invece, il diritto al beneficio sarà revocato.