Stefano ucciso con una coltellata alla gola: «è un africano molto pericoloso»
Stefano Leo aveva 33 anni. È morto sabato mattina a Torino, in cima al viale pedonale di Lungo Po Machiavelli, accoltellato alla gola: un taglio netto realizzato da un coltello ben affilato, è emerso dall’autopsia disposta dal pm Ciro Santoriello ed eseguita stamattina dal medico legale Roberto Testi.
Un omicidio orribile, realizzato in pieno giorno a due passi dalla centralissima Piazza Vittorio: sul corpo di Stefano non ci sono segni di difesa, il che porta a pensare che l’aggressore lo abbia colto di sorpresa colpendolo senza motivo, ipotizzano gli investigatori. I carabinieri del comando provinciale di Torino, che indagano sull’accaduto, escludono che possa trattarsi di una rapina.
L’aggressore sarebbe un uomo tra i 30 e i 35 anni, una persona, secondo gli inquirenti, affetta da «follia a intermittenza»: il killer, probabilmente un senza fissa dimora ma non un senzatetto, sarebbe stato visto allontanarsi di corsa dal luogo del delitto.
Come scrive il quotidiano La Stampa, l’omicida è stato descritto come un nordafricano, con una coda di capelli ricci raccolti sulla nuca e capelli rasati sui lati. Sarebbe un soggetto molto pericoloso: massima allerta da parte delle forze dell’ordine, che stanno esaminando le telecamere di videosorveglianza dei mezzi pubblici e della rete di sicurezza pubblica. (Leggo)