Staminali, rigenerato in Italia il polmone di un bimbo con rara malattia degenerativa

13 Febbraio 2020 - 18:52

Staminali, rigenerato in Italia il polmone di un bimbo con rara malattia degenerativa

Staminali, rigenerato in Italia il polmone di un bimbo con rara malattia degenerativa

Il polmone di un bimbo di quasi 4 anni, affetto da una malattia respiratoria rara degenerativa, è stato rigenerato con l’infusione di un tipo di cellule staminali, quelle mesenchimali. A ideare il protocollo, già applicato sugli adulti, è stata Gloria Pelizzo, primario di Chirurgia pediatrica dell’ospedale Buzzi di Milano. Grazie a questa terapia il piccolo può respirare autonomamente quasi tutto il giorno.

Il trattamento, applicato per la prima volta al mondo in ambito pediatrico in Italia, è ancora in fase sperimentale e a breve partirà il secondo ciclo di trattamento. “Rientra tra le terapie compassionevoli, perché ancora non approvate – ha spiegato Pelizzo – vogliamo trovare una speranza anche per altre malattie malformative e degenerative respiratorie, non solo pediatriche. Dopo il secondo ciclo, contiamo di arruolare bambini con altre patologie respiratorie”.

Si tratta di un progetto di studio di medicina rigenerativa e chirurgia sviluppato con l’Università di Milano e che ha ricevuto il consenso dell’Agenzia italiana del farmaco. “Grazie ad un infusione di cellule staminali, prese da una biobanca, si è riuscita a fermare la degenerazione del polmone provocata dalla malattia, permettendo agli alveoli di crescere ed espandersi in maniera corretta”, ha spiegato Pelizzo a margine della presentazione a Milano del progetto del nuovo ospedale pediatrico Buzzi.

Il bambino siciliano ha ricevuto la prima infusione di staminali all’ospedale Di Cristina di Palermo nel 2019 e ora si prepara ad affrontare il secondo ciclo di terapia al Buzzi. Ha vissuto fino a due anni e mezzo in ospedale, “Il bambino ha una patologia malformativa polmonare, che coinvolgerà più organi e porta alla degenerazione fibrosa dei polmoni. Attualmente è tracheostomizzato e stomizzato”, ha aggiunto il primario. Adesso, dopo l’infusione di staminali, “può respirare senza l’aiuto del respiratore per 20 ore al giorno, mentre prima ne dipendeva totalmente”.

Fonte: tgcom24.mediaset.it