SOS PACE: ad Acerra l’impegno di oltre 60 artisti per trasmettere un messaggio di grande valore

3 Maggio 2019 - 8:00

SOS PACE: ad Acerra l’impegno di oltre 60 artisti per trasmettere un messaggio di grande valore

SOS PACE: ad Acerra l’impegno di oltre 60 artisti per trasmettere un messaggio di grande valore

Ad Acerra è ormai tutto pronto per la Mostra D’Arte Itinerante SOS PACE. Si tratta di un progetto ambizioso, pensato e realizzato dal Liceo “Alfonso Maria de’ Liguori”, che vuole parlare di pace attraverso l’arte, e lo fa con il contributo di oltre 60 opere d’arte, di artisti noti e meno noti. Fra quelli noti, tanto per fare qualche nome, Dalisi, Pablo Picasso (una galleria d’arte tedesca ha donato una sua litografia), Cascella, Brachais, Bonfanti e altri, che sarà possibile scoprire nel corso dell’evento. La mostra, che nasce da un’idea realizzata al Liceo de’ Liguori di Acerra, insieme a partner del territorio quali il Sindaco Raffaele Lettieri, il Vescovo Antonio Di Donna, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il filosofo Aldo Masullo etc… sarà inaugurata al Castello Baronale di Acerra il 4 maggio alle ore 09:30 e  sarà visitabile mattina e pomeriggio presso il Castello dal 4 al 12 maggio, dalle ore 9:30 alle 13:00 e dalle ore 16:00 alle 19:00. Da domenica 4 a domenica 12 maggio si svolgeranno laboratori dedicati a tema artistico, durante i quali artisti, scrittori, giovani studenti daranno il proprio contributo in nome della PACE, questo valore così grande e così maltrattato. “La bellezza che l’arte suscita, – scrive il filosofo Aldo Masullo, che ha sposato l’idea – non è un bene consumabile. Non lo si può né accumulare, né dare o prendere in cambio, tanto meno conquistare con la forza. Ci si può certo appropriare di un’opera d’arte, non della bellezza di cui, della sua materialità, l’arte si è servita. … Insomma l’arte è come una straordinaria energia che attraversando le menti le accomuna in un’emozione gioiosa, vincolandole in un’esperienza di pace”. Masullo e altri uomini e donne di cultura hanno riconosciuto nell’idea di SOS PACE un modo nuovo e d efficace di parlare al cuore delle persone, spingendole a riflettere sul fatto che “la pace non è solo una parola a cui appellarsi occasionalmente, ma è il bene più grande a cui l’umanità possa aspirare, un diritto da perseguire con gli strumenti del dialogo, della politica, della cultura, dell’educazione e della solidarietà”, come scrive Carmine De Rosa, dirigente scolastico del Liceo de’ Liguori. Gli fa eco il Sindaco di Acerra Raffaele Lettieri: “La parola Pace si traduce in altro: lavoro, cibo, acqua, salute, istruzione, dignità, uguaglianza, giustizia, rispetto, fraternità, nonviolenza, libertà, dialogo, democrazia, legalità, solidarietà, inclusione, accoglienza, responsabilità, diritti umani, memoria”. La mostra, dal mese di giugno e per tutto il prossimo anno scolastico, inizierà il suo viaggio, portatore di un messaggio di speranza, presso le Istituzioni e le scuole d’Italia che, già informate dell’iniziativa, la richiederanno.

Monsignor Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra, afferma: “Spesso, preoccupati dalle emergenze quotidiane, guardiamo alla Scuola come a istituzione che ha il compito di trasmettere alla nuova generazione solo i saperi e le abilità della generazione precedente, ….ma il compito della Scuola è la formazione dell’uomo integrale in tutte le sue componenti (razionali, affettive, relazionali, ottative); nella soffocante impostazione economicistica del nostro tempo si limita il successo scolastico all’affermazione dell’individuo …. e ci si dimentica del contributo che ciascuno deve dare al bene comune, al benessere della società… Il Liceo acerrano può vantare una solida tradizione in questa prospettiva; da sempre i suoi allievi sono attenti alle emergenze della società locale ed è giusto non lasciarli soli”. Compongono il ricco catalogo della Mostra opere di artisti quali Emiliano Bonfanti (Rosso, blu, giallo), per il quale la pace non è stringere un accordo di non-belligeranza, ma disseppellire i paletti di confine e scordarsi dei limiti che dividono una terra dall’altra. Il limite che separa me da te. Richard Brachais (Il  volto della pace), dipinge capelli e occhi azzurri come il cielo, un volto angelico, delicato, ma imbrattato per il dolore subito. Guardala negli occhi, ti sta parlando, ti sta dicendo che la pace può ancora vincere con noi. Maurizio Cascella (No war), pone il simbolo della pace su una t-shirt rappresentando un motto che auspica il bene come tendenza comune. L’amore, se girasse tanto quanto gira la moda, e il bene, se fosse di tendenza com’è di tendenza l’ultimo brand, non farebbe fatica, insieme, a porre le basi di un mondo, se non utopisticamente perfetto, perlomeno migliore. E ancora una litografia di Pablo Picasso spinge a riflettere sul senso del pensiero, ci insegna cosa può dissimulare il vuoto, cosa nasconde il nulla. Ci insegna a non credere ai volti. A non credere al nulla. Riccardo Dalisi (Ritrovo), ci ricorda che la casa è il luogo nella quale ci sentiremo per sempre in pace con noi stessi, sempre amati e sempre protetti. La nostra casa, si trova tra le braccia delle persone che ci amano, che accolgono in un caldo e trepido abbraccio ovunque andremmo e ovunque ci ritroveremo”.

L’umanità è narrata nelle sue debolezze, nelle sue grandezze dall’opera d’arte. L’opera che dice senza discorso, che urla senza voce, che resta pur non essendoci, che ti costringe al tormento della conoscenza e a quella pace del cuore che cambia lo sguardo. Una tela, un colore, uno sguardo nuovo su un mondo sempre uguale. Tutto questo è e vuole essere SOS PACE.