Avrebbe dovuto essere condannata alla pena di morte, ma grazie ad un patteggiamento ha ottenuto l’ergastolo. Resterà, dunque, per il resto della sua vita in prigione Sarah Henderson, mamma 31enne originaria del Texas, Stati Uniti, per aver ucciso le sue due figlie di 5 e 7 anni con un colpo di pistola alla testa, scatenando non poche polemiche nell’opinione pubblica oltreoceano. Kaylee e la sua sorellastra Kenlie sono state ammazzate il 2 novembre 2017 nella loro casa di Maybank. Stando a quanto ricostruito, la donna aveva assunto all’epoca un comportamento paranoico, tanto da spingere il marito, Jacob, a chiamare i soccorsi la notte prima della tragedia perché lei voleva suicidarsi. Qualche instante dopo un’altra telefonata è partita da quello stesso appartamento per annullare la richiesta precedente. Ma gli agenti dell’ufficio dello sceriffo, non convinti della situazione, sono andati di persona a controllare che fosse tutto sotto controllo.
In effetti, dopo aver bussato alla porta d’ingresso, la coppia ha detto loro che non c’era nulla di cui preoccuparsi, ma qualche ora più tardi, alle prime luci dell’alba del 2 novembre, l’uomo li ha richiamati di nuovo per dire che le due bambine erano morte. Jacob dirà successivamente che quando la moglie ha commesso il delitto lui dormiva e che è stato svegliato dalle urla di lei che gli confessava di “aver sparato alle figlie alla testa”. Fermata, la donna ha raccontato entrambi gli omicidi alle forze dell’ordine non mostrando alcun tipo di emozione o di rimorso, come hanno riferito alcuni agenti. La donna ha poi aggiunto che stava pianificando da settimana di uccidere le piccole con l’obiettivo poi di sterminare tutta la famiglia. Aveva infatti tentato di colpire con l’arma da fuoco anche il marito mentre dormiva, ma non ci era riuscita. All’inizio del processo a suo carico, nel 2018, aveva cercato di avanzare come difesa quella dell’infermità mentale, ma per i giudici non è stato sufficiente. Per altro, successive analisi tossicologiche hanno dimostrato come non fosse neppure sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti.
Quando gli inquirenti le hanno chiesto perché avesse ucciso le figlie lei ha risposto: “Sono impazzita, non ce la facevo più a sostenere la mia vita di tutti i giorni”. Eppure, nonostante in Texas ammazzare minori di 10 anni sia considerato un reato da punire con la pena capitale, Sarah è riuscita ad ottenere un patteggiamento e ad essere condannata nella giornata di ieri “solo” all’ergastolo. Sua madre Theresa ha detto che la figlia all’epoca dei fatti soffriva di disturbo bipolare e che aveva contattato diversi amici per farle avere assistenza. “So che ha sbagliato a fare quello che ha fatto, ma qualcosa le è venuto in mente, perché amava i suoi figli in fin dei conti”.
fonte: Fanpage