Ultim’ora. Giudice Simonetta D’Alessandro trovata morta in casa: autorizzò l’arresto del clan Spada
Simonetta D’Alessandro, giudice della X sezione penale del Tribunale di Roma, è stata trovata morta nella sua casa nel centro storico. A trovare il corpo senza vita della 58enne sono stati i carabinieri della stazione Roma Prati intervenuti dopo la segnalazione. A dare l’allarme alle forze dell’ordine è stato il figlio 25enne che da diverse ore non riusciva a mettersi in contatto con la madre e si è precipitato in caserma per chiedere aiuto. I militari si sono presentati a casa del giudice per verificare se fosse all’interno dell’abitazione ma, al suono del campanello, nessuno ha risposto. Sospettando che avesse avuto un malore, i vigili del fuoco hanno aperto la porta ed entrando all’interno dell’appartamento, l’hanno trovata accasciata a terra, ormai morta. Secondo un primo esame del cadavere non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. La salma è stata messa a disposizione del magistrato e sarà sottoposta all’autopsia. Per fare chiarezza sulla causa del decesso sarà necessario attendere i risultati degli esami autoptici.
Le indagini
Il giudice Simonetta D’Alessandro nella sua carriera ha seguito importanti inchieste sulla criminalità organizzata. Si è occupata di autorizzare gli arresti del clan Spada che coinvolsero 32 persone. Ha seguito anche una parte del processo su ‘Mafia Capitale’ legata all’assegnazione dei lavori in alcuni campi nomadi, firmando 13 rinvii a giudizio. Nella sua lunga carriera si è occupata anche di terrorismo e nuove Brigate rosse. Simonetta D’Alessandro è nata a Foggia 58 anni fa. E’ stata titolare, tra le altre, dell’inchiesta Fini-Tulliani. Nel 2016 decise l’archiviazione dell’ultima inchiesta sulla morte di Roberto Calvi, il presidente del Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri a Londra il 18 giugno 1982. Nella sua lunga carriera si è occupata anche di terrorismo e nuove Brigate rosse. (Fanpage)