Si abbassa i pantaloni e si masturba in pubblico davanti ai bambini: l’orribile scena al bar

8 Luglio 2019 - 18:24

Si abbassa i pantaloni e si masturba in pubblico davanti ai bambini: l’orribile scena al bar

Si abbassa i pantaloni e si masturba in pubblico davanti ai bambini: l’orribile scena al bar

Si è seduto al tavolino del bar dello stabilimento balneare accanto a una donna e ai tre bambini che erano con lei, iniziando a masturbarsi e ad ansimare con un coltello stretto in pugno.

Circondato da altri genitori, davanti a un’area giochi, l’uomo è stato strappato dal linciaggio e arrestato dai poliziotti con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico.

È successo ieri pomeriggio a Rimini quando, intorno alle 15, le volanti 1 e 2 sono intervenute nel bagno 63, sul lungomare Di Vittorio, chiamate mentre un folto gruppo di persone già accerchiava e spintonava il maniaco accanto al bar «Stella Marina». Lo riferisce l’Adn-Kronos,

Portato dagli agenti in Questura Ahmed Mohamed Walid Abdelshafi, 37enne egiziano regolare in Italia, ha spinto e strattonato uno dei poliziotti prima di esser bloccato a terra e caricato nella volante.

Sul suo corpo diversi gli ematomi e i graffi che, come raccontato dall’uomo, gli sarebbero stati fatti durante l’aggressione avvenuta poco prima. Era stata una donna, una 46enne russa in spiaggia con suo figlio e altri tre bambini, a rivolgersi al titolare del bar spiegandogli di essere impaurita per uno sconosciuto che le si era seduto accanto e aveva iniziato a masturbarsi stringendo con la mano sinistra un coltello da tavolo.

Chiamati il bagnino e il personale addetto alla spiaggia sono corsi in direzione dell’uomo intorno al quale, anche considerata la sua vicinanza con l’area giochi affollata da bimbi, si era già riunito un gruppo numerosissimo di genitori infuriati che inveivano e aggredivano il 37enne con percosse fino all’arrivo delle volanti.

Portato al pronto soccorso di Rimini per i dolori lamentati dall’uomo, gli veniva diagnosticata una frattura costale destra con una prognosi di 10 giorni. Evidentemente infastidito dalla permanenza forzata in ospedale, ha minacciato anche i tecnici della radiologia che gli facevano le lastre urlandogli: «Vi ammazzo», mimando il gesto del coltello alla gola.

«Conosco un sacco di persone, vi mando a casa delle persone che ammazzano voi e la vostra famiglia», «Quando esco vi uccido con il coltello, sono un uomo arabo» afferrando il palo in metallo delle flebo tentando di colpire con quello gli agenti.

Una volta nelle camere di sicurezza ha minacciato i poliziotti dicendogli che «Domani in tribunale dico al giudice che mi avete rotto voi la costola, così me la pagate». Denunciato, quindi, oltre che per resistenza anche per minacce gravi a pubblico ufficiale. (IlMattino)