Le Iene ha mandato in onda un nuovo servizio su Rocco Siffredi. Ancora una volta, alcune attrici lo accusano di abusi sul set. Siffredi nega tutto. Tuttavia, le testimonianze raccontano una realtà diversa.
Diverse performer lo accusano di aver violato il consenso. Spiegano che, in molte occasioni, si sono sentite costrette a fare pratiche sessuali non concordate. Tra queste c’è anche Marika Milani. Lei ha deciso di mostrarsi in volto. Racconta cosa succedeva durante le cosiddette gang bang. Queste scene erano molto redditizie per Siffredi. Ma per le attrici, erano pericolose e traumatiche.
Le testimonianze non si fermano qui. Già nelle scorse puntate, altre attrici avevano parlato. Secondo loro, Siffredi le avrebbe forzate a girare scene con lui. Spesso si trattava di rapporti anali. Anche quando le attrici chiedevano di evitarli, lui insisteva.
Una giovane performer, che resta anonima, racconta un episodio inquietante. All’inizio della carriera, si è trovata costretta a subire una pratica che non voleva. Racconta così:
“Se una ragazza rifiuta l’anale, lavora la metà. L’agente si arrabbia. Quindi ti mandano da Rocco per ‘romperti’. Così poi accetti tutto. Avevo poco più di 20 anni. Lui, oltre 50. Ero scioccata. Continuavo a dire no. Ma lui è la star, è come un Dio. Alla fine, ha mandato via l’altro attore e ha girato solo con me. Ero circondata dai suoi trofei. Mi sentivo uno zero.”
Priscilla Salerno, attrice esperta, commenta con durezza. Dice che certe cose accadono solo con ragazze inesperte. Poi aggiunge:
“Siamo animali? Solo perché facciamo porno, dobbiamo essere sputate, usate, stuprate? Noi siamo persone, non oggetti.”
Marika Milani aggiunge un’altra testimonianza scioccante. Racconta di abusi e condizioni disumane. Soprattutto durante le gang bang, aperte anche ad uomini comuni, che pagavano 2.000 euro per partecipare.
Milani denuncia:
“Rocco ha abusato di me. So che verrò giudicata, ma parlo lo stesso.”
Parla anche del film “Rocco e Marika su e giù per l’Italia scambista”. Racconta che non ha mai visto le analisi mediche degli attori. Non sapeva con chi avrebbe girato. Poi descrive la scena:
“Sono arrivati 30 o 40 uomini. Non erano professionisti. Li selezionavano loro. Io non sapevo nulla prima di essere lì. Quando li ho visti, ho provato disgusto. Mi stavano ovunque: sopra, sotto, davanti. Loro non sapevano muoversi. È durato ore. Pensavo di diventare cieca. Mi sentivo distrutta. Ho iniziato a piangere.”
Un’altra ragazza, che resta anonima, conferma:
“Erano ovunque. Erano cattivi. Non era un film. Era uno stupro.”
Il servizio de Le Iene ha acceso un faro su una realtà spesso ignorata. Il consenso non è negoziabile, nemmeno nell’industria del porno.
fonte fanpage