“Se vai avanti faccio cadere il Governo” la tensione sale al terzo giorno di votazione

26 Gennaio 2022 - 13:57

“Se vai avanti faccio cadere il Governo” la tensione sale al terzo giorno di votazione

Le trattative tra i partiti proseguono. Enrico Letta è in costante contatto con tutti i leader delle principali forze politiche, Matteo Salvini compreso. Il Pd sarebbe al lavoro per cercare di convincere il leader leghista a non procedere docandidatmani al voto su un o di centrodestra perchè così potrebbe saltare la maggioranza. Stesso ragionamento espresso dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante un colloquio avuto in Transatlantico alla Camera con un gruppo di parlamentari del M5S: se il centrodestra mette sul tavolo per il Quirinale, un nome divisivo, rischia seriamente di spaccarsi la maggioranza.

Urne aperte dalle 11 alla Camera. La rosa dei nomi del centrodestra: Moratti, Pera e Nordio. Renzi: “Accordo Casellati al Colle e io al Senato? Non esiste”. Salvini: “Lei candidabile senza sponsor”. Fdi vota Crosetto “per dare un segnale”. Anche oggi scheda bianca per Lega e Fi e centrosinistra. È l’ultimo scrutinio nel quale è richiesto il quorum dei due terzi dell’Assemblea, pari a 673 voti.

Giorno tre dell’elezione del presidente della Repubblica. Oggi le urne alla Camera si sono aperte alle 11. Lega e Forza Italia hanno annunciato scheda bianca anche alla terza votazione. E l’indicazione del centrosinistra (Pd, M5S e Leu) è la stessa. Diversa la linea di Fdi: i senatori non hanno risposto alla prima chiama, ma dalla seconda sulla scheda hanno scritto il nome di Guido Crosetto “per smuovere le acque”. Le trattative tra i partiti proseguono. Enrico Letta è in costante contatto con tutti i leader delle principali forze politiche, Matteo Salvini compreso. Il Pd sarebbe al lavoro per cercare di convincere il leader leghista a non procedere docandidatmani al voto su un o di centrodestra perchè così potrebbe saltare la maggioranza. Stesso ragionamento espresso dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante un colloquio avuto in Transatlantico alla Camera con un gruppo di parlamentari del M5S: se il centrodestra mette sul tavolo per il Quirinale, un nome divisivo, rischia seriamente di spaccarsi la maggioranza.

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