Scosse di terremoto al Sud Italia, ancora tanta paura tra la popolazione
Solo nella giornata di ieri sono state 17 le scosse – la più forte delle quali di magnitudo 3.1 – registrate nella zona della Presila catanzarese, con epicentro nell’area montana di Buturo-Tirivolo, nel territorio di Albi, interessata da due settimane da una sequenza di movimenti tellurici che sembra senza fine. Una situazione che ha indotto i sindaci dei comuni a ridosso dell’epicentro, oltre ad Albi, Taverna, Magisano, Sellia, Sorbo San Basile, Fossato Serralta e Pentone, a disporre, anche per oggi, a scopo precauzionale e per compiere ultierio controlli, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. «Da giorni ormai – dice il sindaco di Albi, Salvatore Ricca – conviviamo con questa situazione e stiamo cercando di rassicurare e tranquillizzare i cittadini. Ansia e panico, però, sono difficili da controllare. Ad accrescere la paura non è tanto l’entità delle scosse, quanto il boato che le accompagna. Sappiamo che la Calabria è una zona ad alta sismicità, ma questa volta la novità sta nel fatto di essere epicentro di queste scosse».
Ricca, trent’anni, eletto nella scorsa primavera, dal suo ufficio nel palazzo comunale segue costantemente l’evolversi della situazione e non ha esitato a chiedere la collaborazione degli esperti. «Abbiamo avuto un incontro con i tecnici della Protezione civile regionale – aggiunge – ma il fatto che le scosse aumentino di numero alimenta la paura. Sul piano concreto sono state anche predisposte aree di raccolta ampie e libere da utilizzare all’occorrenza sia nel centro abitato che nella frazione San Giovanni, che è più a valle. Per quanto mi riguarda sto dormendo a casa, ma molti stanno trascorrendo la notte all’interno delle loro automobili nel campo sportivo. Ieri, ad esempio, quell’area era piena di gente». «C’è poi un problema con la burocrazia regionale – dice ancora Ricca – per ottenere un certificato antisismico bisogna attendere mesi e mesi, almeno otto. E tutto questo non aiuta».
Fonte: Leggo.it