1.500 euro di multa per aver scavalcato le recinzioni di un’area giochi comunale per portarvi il nipotino. In tempi di coronavirus andare al parco è vietato, si sa. Ma una nonna di 43 anni di San Francesco al Campo, in provincia di Torino, non è proprio riuscita a dire “no” al bambino.
E così i due hanno provato ad entrare di soppiatto nella zona pubblica di via San Giovanni, chiusa al pubblico proprio per scongiurare i contagi da covid-19. Ad avvertire la polizia municipale alcuni residenti. La donna è stata ripresa dalle telecamere.
Secondo la ricostruzione degli agenti della polizia municipale locale, la giovane nonna è stata beccata mentre era intenta a spingere il minore sull’altalena. Non solo, per raggiungere il parco avrebbe usato la macchina intestata ad una persona defunta. Per questo ai 400 euro di sanzione se ne è aggiunta un’altra da 1100 euro.
Questo perché l’articolo 94 comma 4 bis recita come si debba dichiarare alla Motorizzazione Civile l’utilizzo di un veicolo non di proprietà se fruito per un periodo superiore ai 30 giorni. Stando a quanto accertato, è morto diverso tempo prima rispetto ai 30 giorni e la dichiarazione non è mai stata effettuata.
“Abbiamo deciso di mettere in pratica ciò che il decreto impone – ha spiegato il sindaco Diego Coriasco -. Dopo settimane di attenzionamenti non è possibile che ancora ci sia chi non abbia capito che deve stare a casa e uscire solo in caso di necessità”.
60enne, dagli occhi stanchi e dal fisico affaticato. Ma che diritti ha oggi chi è nella stessa situazione di Salvatore?. “Sono un muratore che, purtroppo non per scelta, sono stato sempre costretto a lavorare a nero – racconta Salvatore a fanpage.it – e come tale, nella mia situazione, non ho diritto a un bonus spesa, né buoni pasto, né bonus indennità, neanche un euro da parte dello Stato o dalla Regione nei miei confronti, forse un euro per comprarmi il filo per il cappio.
Eppure, dopo 40 anni di lavoro – continua Salvatore – io non ho mai avuto ferie, né malattia, non ho l’infortunio, non ho la pensione, non ho nulla”.”Quando sento dire che lavoriamo a nero e freghiamo lo Stato non pagando le tasse – ha detto Salvatore – sono solo stupidaggini. È un’offesa a quelle persone che dalla mattina alla sera si fanno un culo per nove ore lavorative e poi dover sentire dire:
«Voi non pagate le tasse» Io vorrei tanto poter lavorare messo in regola – continua Salvatore – ma se dicessi al mio datore di lavoro: «Io non ci vengo domani a lavorare se tu non mi metti in regola» lui in un batter d’occhio ti risponde:«Resta a casa, domani me ne prendo un altro».” Questa – aggiunge Salvatore – purtroppo è la triste realtà”. Fonte: Fanpage.