Salvini grida al “voto subito” ma è una bufala, lo svela Di Maio: “Mi ha offerto di fare il Premier”

29 Agosto 2019 - 9:07

Salvini grida al “voto subito” ma è una bufala, lo svela Di Maio: “Mi ha offerto di fare il Premier”

Salvini grida al “voto subito” ma è una bufala, lo svela Di Maio: “Mi ha offerto di fare il Premier”

La nascita del Conte 2 porta con sé una notizia: lo svelamento dell’ennesima bufala di Matteo Salvini per la quale “il voto è la cosa più bella”. Il capo politico del M5s Luigi Di Maio al termine delle consultazioni con il Presidente del Consiglio Sergio Mattarella svela un particolare che in molti avevano scritto (e la Lega sempre smentito) che pur di rimanere Ministro degli Interni, Matteo Salvini ha tentato la mossa delle disperazione (politica, si intende) offrendo al leader dei 5 Stelle la Presidenza del Consiglio. Un gesto irrituale (non l’unico da parte di Salvini in questi mesi) che ha scosso lo stesso Movimento.

Quindi, mentre pubblicamente diceva di non aver paura del voto, Matteo Salvini lavorava per evitare il ritorno alle urne, le parole di Di Maio non lasciano spazio a dubbi: ” Ho rifiutato l’offera della Lega di fare il Presidente del Consiglio”. Dichiarazioni che pesano come macigni sulla credibilità di Matteo Salvini che tenta di convincere i suoi elettori di essere pronto a “rischiare la poltrona” e invece, da dietro, cerca di costruire accordi per salvare lo scranno al Viminale.

Le parole di Di Maio svelano la bufala del Ministro degli Interni “duro e puro” che “non ha paura del voto degli italiani” e invece restituiscono un leader che è pronto a tutto pur di non perdere quel pezzo di potere che si era guadagnato. Matteo Salvini ha dimostrato, ancora una volta, che le sue parole sono spesso mera propaganda a uso e consumo della popolarità fine a sé stessa. Dietro le sue liste di aggettivi (e di nomi) – che Crozza rende alla perfezione – ci sono concetti (una volta si sarebbe detto “slogan” ma questo sarà oggetto di un altro articolo) vuoti.

Matteo Salvini, come un imbonitore di piazza, mostra in una mano le urne per nascondere nell’altra la sua vera ambizione: non lasciare il Ministero degli Interni (e il Governo). Accusa il M5s di essere attaccato alle poltrone quasi per giocare d’anticipo, per smontare una possibile comunicazione che sollevi questa sua contraddizione e ci stava quasi riuscendo fino alle parole di Luigi Di Maio che hanno svelato l’ennesima bufala di Matteo Salvini che s’è scontrata (anche stavolta) con la realtà. (Fanpage)