Tutto inizia con una gag. Vespa accoglie Benigni: “Da quanti anni l’aspettavo!”. Benigni scherza: “È la nostra prima volta, tocco il suo naso per dimostrarlo!”. Vespa acconsente. Benigni ride: “Peccato manchi il plastico!”.
Il duo si incontra a Cinque Minuti, su Rai 1, l’11 giugno. Benigni presenta Il sogno, il suo nuovo libro. Racconta l’Europa, il manifesto di Ventotene, la pace. Aveva già incantato tutti con un monologo il 19 marzo.
“L’Europa è doppia”, dice Roberto. “C’è una buona, democratica, del Parlamento. E c’è una cattiva, lenta, dei governi. Lì decide l’unanimità. Anche Cipro può bloccare tutto. Basta veto, basta unanimità!”.
L’Europa per Benigni è un sogno possibile. “Ottanta anni di pace! Mai vista dai tempi della guerra di Troia!”. E aggiunge: “Abbiamo la responsabilità di mantenerla. La pace è il nostro futuro”.
Vespa ricorda Non ci resta che piangere. Benigni cita Troisi e riflette: “I dazi portano guerre. Trump li ha reintrodotti come nel 1492. Bastano due pagine di storia per capirlo: i dazi fanno solo danni”.
Benigni ama il suo libro: “Mi dispiace averlo scritto, vorrei leggerlo. È pieno di speranza, pace, diritti. L’Europa è unica, irresistibile. Dovunque mancano diritti, sventolano bandiere europee”.
Ricorda il Manifesto di Ventotene. “Spinelli, Rossi, Colorni lo nascosero in un pollo arrosto. La polizia fascista non doveva vederlo. Lo portarono via di nascosto, altro che Musk!”.
Benigni distingue: “Sono patriota, non nazionalista. Il nazionalismo porta guerra. È pericoloso. Bisogna stare in guardia”. Poi chiude ridendo: “Voglio il tavolo di ciliegio di Berlusconi!”. Firma simbolicamente: “Se comprate il libro, un milione di posti di lavoro!”.
Fonte: La Repubblica
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